Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di alcuni lotti di salsicca luganega a seguito dell'accertamento della presenza di un addittivo consentito ma presente in concentrazioni troppo elevate in questi lotti, prodotti dall'azienda Fattorie Novella Sentieri di Cappella Cantone, in provincia di Cremona.
I lotti oggetto del provvedimenti da parte del ministero
Nello specifico questi sono i lotti interessati dal richiamo da parte del Ministero: A9106FLAA con scadenza al 14 febbraio del 2019 e del peso di 55.930 kg, A9106FLAS con scadenza al 25 febbraio 2019 e del peso di 19.738 kg, A9106FLAA con scadenza al 25 febbraio 2019 e del peso di 10.32 kg, 9106FLA con scadenza al 14 febbraio 2019 e del peso di 21.568 kg, A9106FLAA con scadenza al 14 febbraio 2019 e del peso di 43.31 kg e A9106FLAA con scadenza al 14 febbraio 2019 e del peso di 348.852 kg.
Il provvedimento è stato assuno dal ministero a causa del riscontro in quantità troppo elevate del colorante E120, che si ricava dalla cocciniglia.
Luganega e salsiccia
La luganega e la salsiccia in realtà non possono essere assimilate, in quanto con questi termini non si fa riferimento al medesimo alimento. Si tratta certamente di due insaccati molto amati e, venendo alle differenze, la luganega si presenta come un insaccato fresco, avvoltolato a chiocciola, il cui consumo risulta molto diffuso nel Nord Italia. Assurge a particolare rinomanza quella di Monza, la cui preparazione richiede l'impiego del grana padano, brodo di carne, marsala e carne di suino. La salsiccia invece è un prodotto che viene chiamato in maniera diversa a seconda della regione di origine.
Si prepara con budello a base di carne di suino, pepe, sale, vino rosso e spezie. In genere per esaltarne il sapore si può condire con verze, fagioli, friarelli, patate, funghi. Può gustarsi anche in un panino.
Cosa è il colorante E120
Il colorante E120 non è altro che un colorante alimentare che si ottiene dagli insetti. L'insetto da cui si ricava la polvere che costituisce il colorante E120 è la cocciniglia, in particolare da questi insetti si estrae l'acido carminico.
Per ricavare questo acido dalle femmine appartententi alla specie Dactylopius, Dactylopius coccus viene utilizzato uno speciale procedimento e l'acido carminico che si ottiene è la molecola colorata che poi si utilizza come conservante. Per ottenere appena un chilogrammo di colorante sono necessari circa 80-100mila insetti.
L'acido viene poi trattato con sali di alluminio: in tal modo se ne ricava una lacca dal colore brillante che viene precipitata per aggiunta dell'etanolo. La polvere ottenuta risulta solubile in acqua. Si tratta in ogni caso di un procedimento piuttosto costoso.
I consumatori, sempre più avvertiti, non sembrano gradire particolarmente il fatto che il colorante si ricavi dagli insetti che vengono uccisi a tale scopo. Fino a circa 20 anni fa, l'E120 era un colorante che si trovava in molti prodotti alimentari, ad esempio in bevande gassate, salumi, hamburger, caramelle. In qualche caso, sia pure raro, potrebbe causare allergie, in particolare si può risultare allergici alle proteine degli insetti.
Un procedimento noto come "idrolisi enzimatica" consente però di ridurre in maniera considerevole la presenza di queste proteine. Oggi invece si trovano delle alternative all'E120, ad esempio l’E122 (azorubina) e l’E124, detto Cocciniglia A. Si tratta di coloranti azoici che vengono sintetizzati in laboratorio.