Nella scorsa settimana si è raggiunto il picco per quanto riguarda i casi di influenza. E' quanto emerge dalla pubblicazione del nuovo bollettino Influnet di sorveglianza epidemiologica da parte dell'Istituto Superiore di Sanità. Stando all'aggiornamento del 6 febbraio, relativo al rapporto Influnet, si legge che nella quinta settimana del 2019 la curva epidemica influenzale ha raggiunto il picco. In particolare, nella settimana che va dal 28 gennaio al 3 febbraio, si stima un numero di casi pari a 832mila. Dall'inizio della sorveglianza epidemica, invece, il numero di casi complessivi ammonta a 4.478.000.
I virus in circolazione quest'anno
Inoltre, stando sempre ai dati più recenti, risultano 39 le morti provocate dalle complicazioni dell'influenza, mentre sono 119 i casi che hanno richiesto il ricovero ospedaliero in terapia intensiva. Quest'anno risulta in circolazione il virus influenzale A h3n2 e A h1n1. Entrambe le tipologie del virus sono presenti nella formulazione vaccinale di quest'anno. In questo senso, Gianni Rezza, responsabile del Dipartimento malattie infettive, spiega che l'anno scorso risultava in maggiore circolazione il virus di tipo B, che pur non risultando molto virulento, ha colpito circa otto milioni di persone. Quest'anno invece, prosegue l'esperto, circola soprattutto il virus di tipo A.
Questa tipologia del virus influenzale è da mettersi maggiormente in relazione con complicanze che possono interessare le persone a rischio, quali le donne in gravidanza, i pazienti affetti da patologie croniche, le persone in sovrappeso e i fumatori.
Influenza 2019: servirà più riposo per guarirne
Per guarire dall'influenza quest'anno sarà necessario un periodo di cure e di riposo che dovrà protrarsi per più di una settimana.
Questo perché, anche una volta che è sparita la febbre, altri sintomi che sono soliti accompagnare l'epidemia influenzale, quali la tosse e la stanchezza, perdureranno per più di qualche giorno.
L'influenza è causata da virus che infettano le vie aree. Tuttavia alcune di queste affezioni che colpiscono naso, gola o polmoni, non sono direttamente imputabili al virus dell'influenza, bensì ai molti altri virus che circolano nel periodo invernale e che causano sintomi simili a quelli dell'influenza vera e propria.
Per limitare il contagio basta osservare delle semplici ed elementari norme igieniche: mettere una mano davanti la bocca o il naso quando si tossisce o si starnutisce, evitare di frequentare i luoghi sovraffollati, detergersi frequentemente le mani con acqua e sapone, soprattutto dopo aver tossito e starnutito o di ritorno dai mezzi di trasporto pubblici. Bisogna evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate perché in questo modo si diffonde non solo il virus dell'influenza, ma anche gli altri microrganismi.
Se si è stati infettati dal virus è bene rimanere a casa per evitare di infettare altre persone ed anche per diminuire il rischio di esporsi a complicazioni per la sovrapposizione di altre infezioni.
La vaccinazione è una misura specifica per la prevenzione del contagio da virus influenzale. I farmaci antivirali invece vanno utilizzati solo in casi particolari, ad esempio nei soggetti per i quali l'influenza presenta un elevato rischio, ma non è possibile ricorrere al vaccino a causa di controindicazioni.