Il richiamo a vigilare è partito dallo Snap, Sistema Nazionale di Allerta Precoce, su segnalazione dell'Osservatorio Europeo sulle droghe e tossicodipendenze; allerta di secondo grado su una scala di 3, che riguarda "lievi danni alla Salute", da rintracciarsi esclusivamente sulle sostanze nocive che vengono utilizzate negli apparati per lo svapo. Fino ad ora i casi di malattie polmonari che si possono collegare all'uso di sigarette elettroniche sono soltanto quelli registrati negli Stati Uniti, nei quali i consumatori hanno utilizzato la Cannabis, quindi il THC, tetraidrocannabinolo, sia con nicotina che senza di essa; l'aggravante deriva dal fatto che tali sostanze sono state acquistate tramite rivenditori non autorizzati.

Invito all'attenzione ma non c'è alcuna emergenza

La preoccupazione dell'Osservatorio è concentrata sui liquidi che vengono inseriti nelle sigarette elettroniche, dato che non è possibile esercitare un controllo accurato sul comportamento dei consumatori tra le pareti di casa; da qui l'invito rivolto alle Regioni Italiane dall'ISS, Istituto Superiore della Sanità, a monitorare con attenzione i casi segnalati di malattie polmonari eventualmente riconducibili a questo fattore. Al momento non esiste alcuna emergenza né in Europa, né in Italia, ma ciò non toglie che sia necessario essere molto attenti in modo da evitare che possa sussistere in futuro, soprattutto perché i 900.000 consumatori di fumo elettronico sono per lo più giovani, da 15 anni in su.

La malattia incriminata negli Usa è stata denominata "Evali", ma il Cdc, Center for Disease Control, ha sottolineato che il fattore responsabile è l'uso di cartucce illegali contenenti THC, contenenti olii acetati di Vitamina E, che servono da solventi in fase di preparazione, motivo per cui si sconsiglia nella maniera più assoluta l'acquisto di qualunque tipo di liquido sul mercato nero non controllato.

Non esiste alcuna correlazione tra le malattie segnalate e la sigaretta elettronica in sé, "Sarebbe come dire che la siringa fa male, e non la droga che viene iniettata - ha detto Umberto Roccatti, presidente di Anafe Confindustria - in dieci anni di utilizzo in Italia e in Europa non si è registrato neanche un caso di questo tipo".

Tutti questi continui attacchi mediatici alle sigarette elettroniche rischiano di vanificare lo sforzo compiuto in questi anni da tante persone che sono riuscite a smettere di fumare proprio in questo modo: la rivista portavoce del rigore scientifico mondiale "Nature", ha chiaramente definito "fandonie" tutte le accuse rivolte allo svapo. Il prof. Umberto Veronesi, indimenticato chirurgo specializzato nella lotta contro il cancro, dichiarava già nel 2014: "Nella sigaretta elettronica il tabacco è sostituito da una soluzione acquosa che contiene glicole o glicerina vegetale, entrambe innocue, integrata da aromi vari", in un articolo su Repubblica, continuando: "La sigaretta elettronica è uno strumento efficace per contrastare la gravissima tragedia del cancro del polmone".