Una partita giocata con tanto cuore e tanta grinta, una rete siglata a trenta secondi dalla fine e uno stadio che esplode dalla gioia. Sono questi i fotogrammi dell’incontro fra Pescara e Catania, una gara che ha visto trionfare i padroni di casa e che li ha visti uscire dalla zona retrocessione alla vigilia del Natale.

Il Catania, si sa, è una squadra ostica e compatta, una compagine che non lascia nulla al caso e che in campo copre tutti gli spazi nel migliore dei modi. Il Pescara, però, è conscio del valore del proprio avversario e cerca di mettere in campo tutto l’agonismo necessario per poter sconfiggere gli etnei e per portare a casa tre punti preziosi.

Al ventitreesimo minuto Celik porta in avanti i padroni di casa, ma Barrientos prende in controtempo Perin e sigla la rete del pareggio. Nella ripresa le squadra si equivalgono, Andujar salva su Caprari e Perin devia due conclusioni catanesi sul fondo. La partita sembrava già incanalata sui binari del pareggio, ma ecco che arriva quella magia che non ti aspetti che cambia le sorti dell’incontro.

Punizione dai venti metri, alla battuta c’è il brasiliano Romulo Togni. Il giocatore pescarese va alla battuta, la palla si abbassa, Andujar è posizionato male e la sfera si adagia beffarda in fondo al sacco. La vittoria è cosa fatta e l’Adriatico esplode di gioia: tre giocatori del Pescara si girano verso la curva ed esultano felici, Bergodi si alza dalla panchina e corre all’impazzata in mezzo al campo ricordando la famosa corsa di Mazzone in un Brescia-Atalanta di tempi non troppo lontani.

Romeo decreta la fine dell’incontro e il Pescara vince 2-1. Al triplice fischio l’autore del gol Togni scoppia in un pianto tanto sincero quanto significativo: è lui l’uomo del match, un gregario del pallone lasciato in disparte per troppo tempo e che ora sta contribuendo alla causa abruzzese nel modo migliore possibile.

Celik da collante fra centrocampo e attacco, lo stesso Togni a capo delle geometrie della squadra, il biondo Bjarnason ad ispirare le punte.

Giocatori ritrovati o scoperti da mister Bergodi, il sostituto di Stroppa che ora si coccola le sue scelte azzeccate. Questo Pescara, all’inizio della stagione decretato come squadra materasso da molti addetti ai lavori, con un paio di innesti in difesa può centrare tranquillamente la salvezza. Non sappiamo ancora quelle che saranno le sorti dei biancocelesti ma, per ora, una cosa è certa. A Pescara, dopo questa vittoria, il Natale sarà un po’ più dolce.