Spalti gremiti, atmosfera elettrica e cielo plumbeo. Lo stadio Olimpico di Roma canta a piena voce l'inno italiano, mentre i bambini dell'Associazione Olivia (dedicata ai bimbi sordi) di capitan Castrogiovanni, con la fascia al braccio per l'assenza dello squalificato Parisse, ne mimano le parole col linguaggio dei segni. Italia-Galles inizia così.


Lo Cicero tocca  il record dei 101 caps, eguagliando Troncon, mentre Vosawai prende il numero 8, che già ricopre a Treviso, ma che in Nazionale ha portato solo una volta 6 anni fa.

Botta e risposta

I dragoni partono forte. Al 7° minuto un fuorigioco di Castrogiovanni causa una punizione: Halfpenny non sbaglia e fa 0-3. La reazione dell'Italia è immediata. Al 10° una mischia nella tre quarti britannica si risolve con un'altra punizione: da 30 metri Burton sigla il pari.


Ma la squadra di Brunel non appare serena: prima Lo Cicero si appende al caschetto di un avversario; poi la mischia, sempre in difficoltà quest'oggi, crolla sotto la spinta opposta: doppio preciso calcio di Halfpenny e risultato che recita 9-3 per i gallesi. Sugli spalti iniziano a sbocciare tanti fiori gialli. 

L'assenza di Parisse in mezzo al campo si fa sentire: le ripartenze italiane mancano di forza e lucidità. Vosawai non riesce mai ad incidere ed allora Burton, esasperato, tenta un calcio al volo: palo!

La pioggia cresce d'intensità: a ridosso della mezz'ora sono tanti i palloni persi a causa della scivolosità dell'ovale. Da uno di questi si origina una mischia che l'arbitro risolve a favore dell'Italia. Burton calcia da 35 metri e porta il punteggio sul 6-9.

Una francesina da manuale di Canali ed una punizione stranamente sbagliata da Halfpenny sono le uniche altre azioni da segnalare prima dell'intervallo: i britannici vanno al riposo in vantaggio di 3 punti dando l'impressione di controllare la partita.

Quei brutti errori del passato

Il drop di Burton, fuori ancora di qualche metro, con cui gli azzurri si ripresentano in campo, si rivela essere un fuoco di paglia. Al 44° accade infatti quello che tutti i tifosi italiani non avrebbero mai voluto vedere. Gori e  Burton, non interpretando a dovere la traiettoria di un calcetto a scavalcare la difesa, si scontrano fra loro; Davies ringrazia e schiaccia in meta. La trasformazione di Halfpenny è una mera formalità: 6-16. E' l'episodio che cambia la partita.

Il Capitano abbandona la nave

L'Italia prova a rientrare con un bel calcio di Masi che ci riporta nei 22 gallesi. Ne nasce una punizione che Burton trasforma. Ma poco dopo è  la mischia a concedere ancora un tiro al cecchino gallese Halfpenny, che allunga a +10. Gli azzurri perdono concentrazione e pazienza. Brunel se ne accorge e opera 3 cambi. Ma è tutto inutile: Castrogiovanni si becca il giallo ed esce, lasciando un buco troppo grande per poter essere colmato. Poco dopo arriva infatti la seconda meta gallese: Cuthbert sfrutta un buco nelle maglie, va via a Canali e schiaccia lungo l'out sinistro. Halfpenny – man of the match – allunga 9-26. 


L'Italia prova a salvare l'orgoglio e si porta in avanti, ma invece di guadagnare terreno perde metri cocciando contro il muro gallese,  invalicabile. La partita che avrebbe dovuto far capire quale sia la vera dimensione della nostra nazionale - quella gigantesca vista contro la Francia o quella piccola piccola schiacciata dalla Scozia - scivola via fino alla fine, tra tentativi frustrati, in avanti imbarazzanti e ripartenze gallesi. Il responso, purtroppo, è impietoso.