Ha vinto il Sassuolo, ha perso il pubblico di Reggio Emilia. Si può sintetizzare così l'ultima edizione del Trofeo Tim, che ha visto Kevin Constant abbandonare il campo nel corso della partita contro i padroni di casa neroverdi per cori razzisti nei suoi confronti. Il calciatore del Milan ha lasciato il terreno di gioco senza più rientrarvi. Una presa di posizione durissima contro un episodio deplorevole, che continua a imperversare tra i "tifosi" di calcio, con il razzismo che unisce forse per la prima volta il nord e sud Italia.

Non è la prima volta che Kevin Constant viene bersagliato dai cori razzisti.

Come lui, altri giocatori del Milan durante la scorsa stagione sono stati bersagliati dai supporter più beceri delle altre squadre di Serie A, come se i calciatori di colore fossero un'esclusiva della squadra rossonera, sebbene sappiamo tutti che le cose stanno diversamente.

Per la cronaca la partita in questione è stata vinta dal Sassuolo, che ha prima perso ai rigori contro la Juve ma ottenendo i tre punti col Milan è riuscito a portarsi a casa il trofeo Tim edizione 2013. Al momento dell'abbandono di Kevin Constant per i noti cori razzisti, la formazione di Massimiliano Allegri stava pareggiando 1-1, per effetto delle reti di Andrea Petagna in avvio di gara e di Masucci al 12', bravo quest'ultimo ad approfittare di un'ingenuità tra Gabriel e Cristante.

E' il minuto 34 quando il terzino sinistro del Milan abbandona il campo prima di aver scagliato il pallone in tribuna.

Quello che è successo a Kevin Constant e la reazione avuto dall'ex calciatore di Chievo e Genoa ha ricordato a tanti il violento schiaffo morale dato da Kevin Prince Boateng ai tifosi della Pro Patria nel corso dell'amichevole della scorsa stagione.

Allora la vicenda si ritagliò uno spazio enorme in tutti i mass media, complice anche la presa di posizione dell'intera squadra, che abbandonò il campo insieme al numero 10 ghanese. Evidentemente la piaga del razzismo non può essere debellata attraverso l'abbandono del terreno di gioco, ma ci vorrebbe l'intervento più corposo di Fifa e Uefa.