Siamo alla vigilia dell'edizione numero 25 della World League di Pallavolo, edizione particolarmente importante per l'Italia in quanto le Final Six si disputeranno a Firenze dal 16 al 20 luglio. Per orientarci sul cammino della nostra nazionale, abbiamo chiesto l'aiuto di Sergio Bergese, ex pallavolista del Cus Torino, allenatore e docente nazionale FIPAV, attualmente docente di scienza motorie presso l'Università degli Studi di Torino.

L'edizione numero 25 della World League si avvicina, quali sono le prospettive per la nazionale italiana?

Sono sicuramente buone, specie dopo le ottime cose viste nel torneo Grand Champion's Cup in Giappone e la finale degli Europei a Copenaghen.

Siamo stati sorteggiati in un girone molto impegnativo con Brasile, Polonia e l' Iran di Julio Velasco, ma non dovrebbero esserci problemi a passare alle Final Six, traguardo importantissimo in quanto le giocheremo in casa a Firenze. Il livello della nostra nazionale è alto, specialmente se consideriamo il rapporto tra la qualità espressa dalla nazionale e i termini numerici attuali del nostro movimento.

Quindi siamo tra le favorite?

Possiamo fare molta strada, ma sinceramente è difficile pronosticare una vittoria azzurra della competizione: Brasile e Russia sembrano ancora un po' superiori alla nostra nazionale.

Quali sono i giovani su cui puntare? 

Il ridimensionamento (economico) del nostro campionato sta servendo paradossalmente a mettere in luce una buona quantità di giovani talenti.

Penso a Vettori, Beretta, Kovar, Piano. Forse, nel ricambio generazionale in atto, siamo un po' scoperti in attacco dalla zona 4.

Un parere sull'allenatore degli azzurri, Berutto. 

Mauro (Berutto, ndr), quando ero allenatore nel settore maschile, mi chiese come fare per entrare a far parte dello staff tecnico del Cus Torino e quindi lo segnalai in società.

In seguito io andai ad allenare in un'altra realtà torinese e lui qualche stagione dopo dalle giovanili passò alle prime squadre come assistant coach; in seguito gli fu affidata la prima squadra. Di lui non posso che parlar bene: pur non avendo mai giocato (di norma i buoni coach sono ex pallavolisti), Mauro è diventato un allenatore di alto livello, con grandi competenze tecniche.

Farà sicuramente bene se gli verrà dato il tempo per continuare a lavorare, cosa che da noi non è sempre così certa.

Un pronostico secco sul campionato di pallavolo. Chi lo vincerà? 

Al volo dico Macerata. Occhio però a Piacenza... E tra le favorite metto anche Modena: con l'arrivo di Bruninho, il palleggiatore della nazionale brasiliana, può davvero dire la sua ai play off.