Lunedì 20 aprile si è disputata la Maratona di Boston, che venne funestata dall'attentato terroristico islamico del 15 aprile 2013 in cui, a causa di due bombe esplose a breve distanza dal traguardo, persero la vita tre persone e 264 rimasero ferite, in diversi casi dovendo subire l'amputazione di un arto. Come successe all'atleta Rebekah Gregory, una giovane texana oggi ventisettenne che a due anni di distanza e dopo essersi fatta amputare una gamba, sostituita da una protesi, ha deciso di riprovare a correre nella competizione sportiva, ora dedicata alle vittime dell'attacco.
Al via il processo contro uno dei due attentatori - Quattro giorni dopo l'attentato, la polizia sparò e uccise Tamerlan Tsarnaev, il maggiore dei due fratelli ceceni, mentre il minore, Dzhokar, oggi ventunenne, fu arrestato. Comparendo davanti ai giurati l'8 aprile, si è dichiarato colpevole dell'attacco e, dopo 11 ore di camera di consiglio, è stato ritenuto responsabile di tutti e 30 i capi d'accusa a lui ascritti, 17 dei quali prevedono la pena di morte. Al processo era presente anche Rebekah Gregory, che ha testimoniato contro il giovane terrorista.
Lunedì 20 aprile, proprio nella giornata in cui si è tenuta la Maratona di Boston, si è aperto contro di lui un nuovo procedimento legale per decidere se Tsarnaev vada condannato appunto alla pena capitale oppure al carcere a vita. La sua avvocata, Judy Clarke, punta a dimostrare che Dzhokar era succube di Tamerlan, la presunta mente del fatto, mentre l'accusa giudica i due attentatori ugualmente responsabili.