"Il Basket è l'unico sport che tende al cielo. Per questo è una rivoluzione per chi è abituato a guardare sempre a terra"affermò un giorno Bill Russell, ex-centro dei Boston Celtics e leggenda NBA 11 volte campione da giocatore, 2 volte da allenatore e 5 volte MVP. La pallacanestro non è solo statistiche e regolemaè uno dei pochi sport che riesce a trasmettere le emozioni e i sentimenti più disparati. Dal piccolo campetto di provincia (rigorosamente all'aperto con canestri semi-arrugginiti) al palazzetto fino ad arrivare al "grande palazzo" è una eguale trasmissione di urla, grida, sorrisi, pacche, incitamenti, aggregazione, arrabbiature, delusioni, sudore, fatica ed esempi rari di fairplay.

Il basket ha regalato numeri e uomini che sono diventati dei veri e propri "culti pagani" per chi ama questo sport.

Tanto per citare dei numeri che in un modo o nell'altro sono diventati leggende o lo diventeranno molto presto: 23,13, 8,24, 34, 32, 6,35, 20,21,9,12,6, 33, 3. A noi inguaribili amanti di questo sport basta scrutare uno di questi numeri per associarlo ad un cestista che abbia segnato in maniera indelebile questo sport sia esso basket americano o europeo. Ma accanto alle cosiddette "star", che hanno vinto (non tutti) e stravinto, ci sono quelli che non sono "icone"e non hanno vinto ma hanno inventato un gesto, un movimento o hanno fatto breccia per potenza fisica e spirito di sacrificio e che li hai più meno vissuti o ne hai sentito raccontare la gesta da chi ha avuto la fortuna di vivere quegli anni.

Chi era Darryl Dawkins

Darryl Dawkins era uno di questi. DarrylDawkins nacque ad Orlando l'11 Gennaio 1957 e fu il primo dei cestisti adaver fatto il salto dall'High School alla NBA senza passare dal college (faranno la stessa cosa Kobe Bryant, Kevin Garnett e Tracy McGrady) ed esordì nel 1975 con i Philadelphia 76ers e vi rimase fino al 1982 prima di passare ai New Jersey Nets fino al 1986.

Concluse la sua esperienza NBA prima agli Utah Jazz per un paio di partite nel 1987 e poi altri due anni ai Detroit Pistons. In 14 anni di NBA fu soprannominato "Chocolate Thunder" dal noto cantante Stevie Wonder per lapotenza delle sue schiacciate che causarono diverse rotture di tabelloni.

Nell'Estate del 1989 approdò in Italia vestendo la canotta della Ipifim Torino e rimase in Piemonte per due anni prima di approdare all'Olimpia Milanonella stagione 1991 - 1992 e l'anno successivo firmò per la Libertas Forlì in A2.

Lasciò l'Italia nell'Estate del 1994 per intraprendere una annata con gli Harlem Globetrotters e successivamentedecise di giocare in D-League e nelle leghe minori statunitensi.Si ritirò dal basket professionistico nel 2000 e per un paio di anni intraprese la carriera da allenatore nelle leghe minori statunitensi e decise di concludere la propria esperienza in panchina nel 2010.

Mentre le società di serie Ae le franchigie NBA si muovono sul mercato per prepararsi al meglio, è arrivata la triste notizia che il cuore di Darryl Dawkins ha cessato di battere. Darryl Dawkins s'è spento ieri all'età di 58 anni ed immediatamente tutto il mondo del basket sia NBA che italiano, tramite siti e social, gli ha tributato un saluto con gli onori che spettano a chi ha contribuito a fare grande questo sport. In Italia, l'Auxilium Torinoha annunciato che non assegnerà a nessun giocatore la canotta numero 11.

Grazie Darryl, se questo sport lo amiamo è anche per cestisti come te. Che la terra ti sia lieve.