Potrebbe esserci un colpo di scena finale a proposito del percorso del Giro d’Italia 2016. La presentazione ufficiale delle tappe del prossimo Giro sarà lunedì 5 ottobre all’Expo di Milano, all’indomani del classicissimo Giro di Lombardia. La sorpresa potrebbe essere un cambio dell’ultimo momento del traguardo finale, non più a Torino come si prospettava già da molto tempo, ma di nuovo a Milano. Si attende la fase finale del Giro d’Italia 2016 che la vedrà comunque in Piemonte alla fine del prossimo mese di maggio.

Le montagne decisive in Piemonte

La fase finale e decisiva del Giro d’Italia 2016 sarà comunque piemontese. Il Giro arriverà in Piemonte giovedì 26 maggio con l’arrivo posto a Pinerolo in una tappa di media montagna che scalerà la salita di Pramartino nel finale. Le due giornate successive saranno occupate da due veri tapponi. Il primo porterà la corsa in Francia scalando la Cima Coppi del Colle dell’Agnello e arrivando a Risoul. Sabato 28 la corsa tornerà in Italia per un ultimo tappone di montagna durissimo e suggestivo. Si partirà da Guillestre per scalare il Colle della Maddalena e poi il maestoso Colle della Fauniera, assente da molti anni dal percorso del Giro. L’arrivo sarà in salita con l’inedita Sant’Anna di Vinadio.

Una tre giorni davvero impegnativa per decidere la maglia rosa finale del Giro d’Italia 2016.

Milano al posto di Torino

A questo punto l’ultima giornata sembrava indicare una tappa per velocisti, la classica passerella finale, tutta piemontese. La partenza sarebbe dovuta essere a Cuneo, l’arrivo a Torino. Invece ci sarebbero delle difficoltà per la conferma di questa tappa: Milano si sarebbe inserita con forza per avere la conclusione del Giro d’Italia.

La tappa finale potrebbe allora essere Torino – Milano, la stessa che ha chiuso la passata edizione della corsa rosa. Sarebbe sempre una tappa – passerella, pianeggiante e con finale in circuito. Nello scorso maggio la Torino – Milano riservò l’ultima sorpresa del Giro, con la fuga vincente del belga Iljo Keisse in compagnia dell’australiano Luke Durbridge, che riuscirono a beffare il gruppo in una tappa solitamente appannaggio dei velocisti.