La stagione 2015 di Formula 1, per Fernando Alonso, non è stata per nulla esaltante. Dopo aver chiuso l'annata precedente con la Ferrari, il pilota spagnolo ha accettato la corte multi milionaria della Mc Laren che, però, con la nuova Power Unit Honda non gli ha mai consentito di essere competitivo. E così, insieme al compagno di squadra Button, il due volte campione del mondo iberico si è dovuto adeguare ad un'annata vissuta nelle retrovie, tra qualifiche piuttosto lente, gare incolori e numerosi ritiri.

Nel frattempo, alcuni colleghi non sono stati nemmeno teneri con lui, rinfacciandogli di essere stato eccessivamente presuntuoso nell'attaccare la Ferrari perché poco competitiva, scegliendo poi una Mc Laren che si è dimostrata una monoposto tutt'altro che soddisfacente.

Eppure, tra tante voci contrarie, Alonso ha trovato un fervido sostenitore che, addirittura, l'ha paragonato ai grandi del passato.

Johansson elogia Alonso: "solo lui può competere con i piloti del passato"

Stefan Johansson oggi ha 59 anni, e il suo nome è legato ad una Formula 1, quella degli Anni '80 e dei primi Anni '90, nella quale sfrecciavano e davano spettacolo, grandi campioni come Lauda, Prost, Mansell, Piquet e Senna che hanno contribuito a scrivere la storia di questo sport. Ebbene, Johansson, che in carriera ha corso, tra le altre, anche per Ferrari, Mc Laren e Ligier, non vede di buon occhio i driver di questo XXI secolo, i quali vengono definiti privi di carattere e di coraggio. Per l'ex pilota svedese, i fuoriclasse, i veri numeri uno, sono coloro che manifestano "un ego e una volontà fuori dal comune", e queste doti appartenevano indiscutibilmente ai campioni della sua epoca che, pur di vincere e di primeggiare "erano brutali".

L'unico protagonista dell'attuale Formula 1 che Johansson salva è proprio lui, Fernando Alonso. Secondo le considerazioni del vincitore della 24 ore di Le Mans nel 1997, il campione spagnolo possiede quella grinta e quella voglia di "mettersi in gioco pur di vincere", tipica dei campioni del passato. Duro, invece, il giudizio nei confronti di Rosberg.

Infatti, l'ex pilota scandinavo sottolinea che, quando si è sullo stesso livello del compagno di squadra per competitività della vettura, bisogna mettere da parte il fair-play e i complimenti, e si deve stare col fiato sul collo al compagno di team, per farne venir fuori il punto debole e minarne "l'equilibrio a livello psicologico".

Insomma, secondo Stefan Johansson nell'attuale Formula 1, anche se si è campioni e si vince, non ci si può paragonare ai vari Senna, Piquet, Schumacher, Prost, Mansell e Lauda, perché non c'è più quell'egocentrismo, quella voglia di vincere a tutti i costi e spietatezza nel lanciarsi nella mischia, tipici dei grandi campioni. A meno che, non ti chiami Fernando Alonso.