Dieci arrivi in salita e cinquantuno gran premi della montagna. Bastano questi due numeri per rendere l’idea di quanto sia duro il percorso della Vuelta Espana 2016 che è stato presentato ufficialmente oggi. E’ una Vuelta che porterà il gruppo a pedalare solo nella parte nord del paese per ridurre i trasferimenti al minimo e che offrirà solo quattro o cinque volate in mezzo ad una sequenza impressionante di arrivi in salita.
La Vuelta Espana tappa per tappa
La corsa inizierà il 20 agosto con una prima settimana che potrà già essere determinante.
Si parte con una cronosquadre di 28 km, quindi una delle rare occasioni per velocisti. Già alla terza tappa la Vuelta Espana mostrerà il suo vero volto, con l’arrivo sulla terribile rampa di Mirador de Ezaro. E’ un classico arrivo in stile Vuelta, una salita corta ma dalle pendenze impossibili, un paio di km con rampe fino al 29%. Non ci sarà pace, perché al giorno seguente si bisserà con un altro arrivo in salita a San Andres de Teixido. Le tre tappe seguenti saranno mosse. Per i velocisti l’occasione più ghiotta sarà la quinta a Lugo, poi il terreno nella sesta e settima tappa sarà più favorevole per una fuga da lontano o una volata ristretta.
Il primo weekend di corsa darà già una visione molto chiara dei valori in campo.
L’ottava tappa proporrà l’arrivo in salita di La Camperona, la prima salita lunga della corsa. E’ una salita di una decina di km, con gli ultimi tre terribili. La sequenza continua con l’Alto del Naranco, arrivo comunque più morbido della nona tappa, ma già alla nona il percorso torna ad essere esigentissimo. Stavolta l’arrivo sarà in cima ai Laghi di Covadonga, salita classica e selettiva.
A questo punto avremo una classifica già ben delineata.
Dopo il primo giorno di riposo la Vuelta Espana riprenderà con l’arrivo di Pena Cabarga, altra salita corta ed esplosiva. I primi due giorni di settembre proporranno due tappe intermedie su tipici percorsi baschi, con tanti saliscendi impegnativi. Sono tappe in cui potrebbe avere la meglio una fuga da lontano.
Il secondo weekend della corsa sarà probabilmente il momento risolutivo: prima il tappone francese del sabato con Pierre Saint Martin, Marie Blanque e l’arrivo in cima all’Aubisque, poi la lunga scalata a Formigal alla domenica.
A questo punto la parte più difficile sarà superata. Resterà una tappaper velocisti a Peniscola e il giorno di riposo prima di un'altra scalata stile Vuelta, l’inedito Alto Mas de la Costa. E’ un’altra rampa di4 km al 12%. Unatappa per velocisti precederà l’unica crono individuale, su un percorso quasi pianeggiante di 39 km. L’ultima fatica sarà l’arrivo sull’Alto de Aitana, una salita più lunga che dura alla vigilia della passerella finale di Madrid. E' un percorso da grimpeur veri, che si deciderànei testa a testa sulle tante salite finali, con poche possibilità di variazioni strategiche. Il primo nome tra ifavoriti è quello di Mikel Landa, ma anche Fabio Aru potrà difendere la sua maglia roja.