Tutto è filato liscio nel finale della tappa del Tour de France a Limoges, senza cadute e frazionamenti del gruppo, molto temuti per il percorso tortuoso. Ma alcuni dei velocisti di maggior spessore, a partire da Mark Cavendish e Peter Sagan, si sono lamentati pesantemente per l’atteggiamento assunto da certe squadre in queste prime tappe di Tour de France. Sotto accusa sono finite le squadre degli uomini di classifica, a partire dalla Sky, ree di creare troppi pericoli nel finale.

Cavendish: “Qualcuno vuole provocare le cadute”

La voce più pesante che si è levata dal gruppo dei velocisti è stata quella di Mark Cavendish.

L’ex Campione del Mondo, vincitore di due tappe in questo inizio di Tour de France, ritiene che alcune delle squadre dei grandi favoriti alla vittoria finale corrano troppo avanti nei finali di tappa pianeggianti. Di più, per Cavendish questo non è un atteggiamento volto solo a cercare di non rimanere staccati e perdere qualche secondo: “Sembra che alcuni vogliano generare quello stato di nervosismo per provocare cadute e guadagnare secondi in classifica. Non si accontentano delle salite e delle cronometro, vogliono guadagnare anche nelle tappe pianeggianti” accusa Cavendish, che poi diventa ancora più diretto: “Il problema è la mentalità, basta vedere come sta correndo la Sky. La mia squadra cercava di preparare lo sprint e loro si mettevano in mezzo.

Vogliono stare davanti fino alla fine. Prima invece i finali erano più puliti”.

Sagan: “Nuove regole”

Sulla situazione di pericolo che si crea nel finale delle tappe pianeggianti ha detto la sua anche Peter Sagan. Anche la maglia gialla ritiene che gli uomini di classifica creino troppi pericoli rimanendo nelle prime posizioni del gruppo fino al termine delle tappe da sprint.

Ma al contrario di Cavendish dà una parte della colpa ai regolamenti: “Con le regole attuali quelli che lottano per la classifica generale vogliono stare davanti negli sprint, ma quando si arriva sulle montagne nessuno li disturba. Vogliamo fare degli sprint puliti, cosa che non si può quando gli uomini di classifica stanno davanti.

Serve un cambio di regole perché così è molto pericoloso” ha spiegato Sagan, che però lascia a sua volta una parte delle responsabilità di questa situazione ai big della classifica: “Mi ricordo che Armstrong finiva tranquillamente queste tappe e non succedeva nulla”.