Chi si lamenta dei pericoli e dello scarso rispetto con cui devono fare i conti i ciclisti sulle strade italiane forse non ha mai avuto l’occasione di pedalare a Sidney. Così almeno la pensa Cadel Evans, l’ex campione australiano e vincitore del Tour de France 2011. Evans ne ha parlato al Sidney Morning Herald, un giornale australiano, a margine della presentazione del suo nuovo libro. L’ex corridore ha criticato le infrastrutture della città australiana e l’atteggiamento degli utenti della strada, prendendo invece l’Italia come esempio positivo.
Evans, la paura di pedalare a Sidney
Cadel Evans ha fatto tappa anche a Sidney nel tour con cui ha promosso il suo libro The art of cycling. L’ex Campione del Mondo ha concesso un’intervista al Sidney Morning Herald in cui ha spiegato la sua paura di pedalare nella città. “Non ci sono molti posti in cui ho paura ad andare in bicicletta, ma Sidney è tra questi” ha dichiarato Evans. La situazione del traffico nella città australiana è quanto mai difficile secondo Evans, per svariati motivi. “La città è molto grande, le strade strette, il traffico è molto concentrato. C’è mancanza di rispetto e talvolta aggressività. Ma io non sto accusando gli automobilisti, parlo degli utenti della strada in generale: le bici si arrabbiano con le auto e viceversa, i camion si arrabbiano con le auto e così via.
Servirebbe rispetto”. Evans ha dato atto al sindaco della città di aver smosso le acque per cambiare la difficile situazione, cominciando dal costruire delle piste ciclabili. “Le infrastrutture di base sono molto difficili avendo una grande città con strade strette” ha spiegato Evans, che però non ha mancato di constatare alcune situazioni dai risvolti grotteschi: “C’è una pista ciclabile che attraversa un ponte e all’uscita hanno fatto una scala, non mi sembra molto ben pensato”.
Imparare dall’Italia
La parte più sorprendente delle dichiarazioni di Cadel Evans è però quella in cui l’ex campione fa un paragone tra Sidney e la realtà italiana, elogiando apertamente la mentalità degli utenti della strada nel nostro paese. “Anche paesi come l’Italia hanno strade strette, ma sono abituati alle bici, tanta gente pedala e non solo i cicloamatori.
Si prende la bici per andare in chiesa o a fare la spesa” ha dichiarato Evans “In Italia hanno rispetto e comprensione per i ciclisti. È una cosa che non costa soldi, non serve allargare le strade ma solo cambiare mentalità” ha concluso l’ex campione.