Era la sua quarantesima gara con la Ferrari nel Campionato del Mondo di F1. Sebastian Vettel ha ottenuto in Australia la sua quarta vittoria alla guida di una monoposto di Maranello, a quindici mesi di distanza dal GP di Singapore del 2015. Nella speciale classifica dei piloti che hanno vinto almeno una gara con il Cavallino ha pertanto raggiunto i campioni mondiali Juan Manuel Fangio e John Surtees, oltre a Clay Regazzoni ed Eddie Irvine, tutti a quota 4, superando Michele Alboreto, René Arnoux e Nigel Mansell ma, soprattutto, gli iridati Mike Hawthorn, Phil Hill e Jody Scheckter che si erano fermati a quota 3.

Il campione tedesco ora 'punta' altri tre miti, tre piloti che hanno lasciato il segno nei cuori dei ferraristi pur senza vincere il titolo. Si tratta di Alain Prost, Carlos Reutemann e Gerhard Berger, con 5 GP vinti a testa.

Schumacher assolutamente irraggiungibile

Ci vorranno anni, tanti anni, per eguagliare gli innumerevoli primati con cui Michael Schumacher ha riscritto la storia della F1. Vale anche per la lunga parentesi del pluricampione mondiale in Ferrari, dove ha conquistato ben 5 dei suoi 7 titoli mondiali complessivi. I GP disputati da Schumy con la rossa sono stati 179, le vittorie 72. Al secondo posto c'è Niki Lauda con 15 vittorie su 57 gare, al terzo Alberto Ascari con 13 successi su 27 GP (entrambi hanno vinto due titoli in Ferrari).

Al quarto posto, per singole gare vinte, ci sono Fernando Alonso e Felipe Massa con 11, quest'ultimo come numero di corse disputate è secondo soltanto a Schumacher (139). Avrebbe teoricamente la possibilità di migliorare il suo personale Kimi Raikkonen, campione mondiale nel 2007, quinto in classifica insieme a Rubens Barrichello con 9 GP vinti.

A quota 6 vittorie ci sono invece Gilles Villeneuve e Jacky Ickx. Tra i piloti eguagliati da Vettel per numero di vittorie in Ferrari, come detto, c'è anche Fangio ma il leggendario pilota argentino è, a sua volta, titolare di un primato. Per una lui una sola stagione a Maranello, nel 1956, conclusa con il titolo mondiale ed un bilancio di 4 gare vinte sulle 8 allora previste dal calendario.