Se il buon giorno si vede dal mattino, allora gli uomini di Maranello possono dormire sonni tranquilli alla luce dei risultati dei test pre stagionali. Dal 27 febbraio al 3 marzo e dal 7 al 10 si sono svolte infatti 2 importanti sessioni di test a Barcellona nelle quali "la rossa" ha ben figurato, anche in termini di sensazioni dei due piloti.
Merito del duro lavoro invernale svolto da ingegneri e tecnici Ferrari coinvolti nel progetto SF70-H, capeggiati dal motorista Mattia Binotto, che hanno saputo costruire una vettura apparentemente competitiva, almeno di più dello scorso anno.
E stata una otto giorni di test importante anche per comprendere gli equilibri del mondiale che verrà, con un cambio di regolamento che preannuncia un importante rimescolamento dei valori in gioco, con pneumatici più grandi e aerodinamica incrementata.
Dicevamo dunque di "una Ferrari migliorata sotto tutti i punti di vista", come dice Vettel, che cerca di infastidire la Mercedes o quanto meno di rendere meno monotono il mondiale F1 2017. Col tempo di 1:18,634 fatto segnare da Raikkonen (più veloce di quasi 3 secondi e mezzo della pole di Hamilton dello scorso anno) la Ferrari lancia un chiaro segnale alle Silver Arrows, che si difendono con la new entry Valtteri Bottas, prelevato dalla Williams.
Il finlandese della Mercedes è il primo pilota non Ferrari a figurare nella classifica dei tempi combinati dei test, con il tempo di 1:19,310, a 3 decimi di distanza da Vettel, poca roba insomma. Soprattutto considerando che raramente la Mercedes durante i test pre stagionali cerca il tempo sul giro. Ed è anche per questo che Hamilton figura in quarta posizione, solo 40 millesimi dietro la seconda guida Mercedes: il britannico si è concentrato molto sull'affidabilità della propria auto.
Ciò non toglie il legittimo e doveroso entusiasmo degli uomini del cavallino rampante per questo inizio di stagione scoppiettante.
Un po' più attardato risulta il redivivo Felipe Massa, che ritorna a bordo della sua Williams dopo un prematuro ritiro annunciato la scorsa stagione, tramutato poi in un altro anno di contratto con la casa inglese.
Veniamo ora ai flop più illustri di questi test: Red Bull e McLaren. Andiamo con ordine partendo dalla casa austriaca che un po' si nasconde col 6° tempo di Verstappen, ma neanche troppo visti gli intoppi tecnici in cui è incappata la vettura: durante il day1 infatti la RB13 si è ammutolita lungo il circuito palesando forse problemi di affidabilità che però difficilmente non verranno risolti da Newey ed i suoi uomini.
Chi invece non riesce a venire a capo dei propri grattacapi è la McLaren, e più precisamente la Honda che rifornisce di motori la casa di Woking. Ancora problemi di affidabilità per gli uomini in arancio (almeno per quest'anno) che da quando hanno firmato con la casa giapponese per la fornitura dei propulsori sembrano entrati in un limbo dantesco dal quale non sembrano in grado di divincolarsi.
Numerosi stop hanno costretto Alonso e Vandoorne a piedi durante i test e come se non bastasse la potenza del motore ibrido Honda non ha fatto il passo in avanti che ci si aspettava.
Problemi di affidabilità anche per Renault, dalla quale ci si aspettava un passo in avanti, e per Haas alle prese con i soliti problemi all'impianto frenante. Più attardata ma in ripresa la Sauber con Ericcson e Werlhein deputati probabilmente a ruolo di fanalini di coda quest'anno, in assenza della Manor.
Altra sorpresa in positivo è la Toro Rosso, con i piloti Sainz e Kvyat molto soddisfatti del comportamento della loro monoposto, rispettivamente 7° e 14° nella combinata.
Gli ingredienti ci sono tutti, non resta che mettersi comodi e entrare nel vivo della stagione, che si preannuncia intensa.