La Formula 1 il 26 marzo sbarca a Melbourne, in Australia per la prima tappa del mondiale.
La monoposto del cavallino rampante sembra essere nata sotto una buona stella, non solo per i risultati dei test, ma anche analizzando in dettaglio la vettura possiamo scorgere soluzioni interessanti. Partiamo dal muso.
Parte anteriore
Per attenersi al nuovo regolamento gli ingegneri Ferrari hanno elaborato un alettone anteriore a forma di V rovesciata. I flap anteriori sembrano molto ben progettati, specialmente nella parte superiore in sezione centrale dove figura una insenatura che interrompe l’andamento naturale del flap stesso.E' una soluzione che serve per far arrivare flussi d’aria verso le pance della vettura e indirizzare i flussi per il raffreddamento della power unit verso le apposite prese.
Il muso è caratterizzato da una protuberanza presente al centro dell’alettone anteriore, già presente anche lo scorso anno, che serve per biforcare, o dividere i flussi frontali: questi giungeranno poi sulla presa d’aria dell’air duct, nei pressi della scritta Kaspersky, ai lati del naso della monoposto. L'air duct è un sistema utilizzato da Mercedes già lo scorso anno che serve ad indirizzare dal basso della vettura verso l’alto i flussi sporchi che giungono sotto la vettura stessa. Proseguendo con le sospensioni, sembrano in linea con gli altri anni, push rod anteriore e pull rod posteriore.
Parte centrale
Abbiamo parlato delle prese d’aria nei pressi delle pance utili per il raffreddamento della power unit: ebbene sono rastremate e molto ridotte per consentire un passaggio cospicuo di flussi aerodinamici al di sotto delle stesse, nei pressi delle pance inferiori, dove sono presenti vistosi deviatori di flusso utili a direzionare l’aria sul posteriore.
Passiamo ora alla parte posteriore.
Parte posteriore
Prima di arrivare all’alettone posteriore poniamo la nostra attenzione sulla pinna aderente al cofano motore. Serve per direzionare in maniera corretta sull’alettone posteriore i flussi biforcati provenienti all’ala anteriore. Sulla pinna stessa è presente una soluzione aerodinamica formata da due profili alari portanti che tendono a ripulire i flussi destinati all’ala posteriore.
Quest’ultima è in conformità al regolamento, più bassa e larga rispetto allo scorso anno, dotata di DRS e connessa al fondo con due perni e non con uno solo come lo scorso anno. In ultima analisi c’è il monkey seat ideato con un profilo maggiore per creare più deportanza e dunque più carico al posteriore.
Gli ingredienti per una stagione competitiva ci sono, la vettura di Maranello sembra curata nei minimi dettagli. Non ci resta che aspettare.