Il tormentone Vettel-hamilton è destinato a durare molto tempo ancora. Sono passati quattro giorni dal duplice contatto avvenuto tra la Ferrari e la Mercedes durante il Gran Premio di Baku, ma l'incidente tra le due monoposto più importanti della Formula 1 ha lasciato degli strascichi pericolosi soprattutto per il pilota tedesco, che rischia delle sanzioni molto pesanti. La Fia, infatti, ha deciso di riaprire il caso per valutare nel dettaglio cosa sia avvenuto per poi, eventualmente, comminare ulteriori punizioni all'ex campione del mondo Red Bull.

La Fia apre un'altra indagine: Vettel rischia pesanti sanzioni

Lo screzio tra Vettel e Hamilton non è andato giù ai massimi vertici della Fia, l'organismo che si occupa di regolamentare e disciplinare le competizioni automobilistiche più importanti al mondo, tra cui la Formula 1. Il presidente della Federazione Jean Todt, volto ben noto all'ambiente Ferrari, ha deciso di aprire un'ulteriore inchiesta per fare chiarezza su quanto avvenuto tra i due rivali al titolo mondiale. Il pilota tedesco, che ha già scontato una punizione durante il Gran Premio di Baku di dieci secondi di stop ai box, rischia di ricevere delle sanzioni ancora più gravi per il comportamento tenuto nei confronti dell'acerrimo rivale britannico.

Scontro Vettel-Hamilton: i due piloti incontreranno il presidente Fia Jean Todt

L'incidente è avvenuto durante il Gp dell'Azerbaigian di domenica scorsa, vinto da Ricciardo, ma dominato dalla vicenda tra i due campioni. Vettel, infatti, ha colpito Hamilton per ben due volte, in regime di Safety Car. La prima, mentre il driver della Mercedes stava rallentando (si parla di una decelerazione dagli 80 ai 40 km/h); la seconda quando, subito dopo, lo ha affiancato rifilandogli una ruotata mentre inveiva contro di lui.

La Fia vorrebbe far chiarezza una volta per tutte e, per questo motivo, Jean Todt sta pensando di convocare presso la propria sede di Parigi sia Vettel che Hamilton per ascoltare le loro versioni dei fatti e decidere di conseguenza.

In particolare, il ferrarista rischia grosso perché il suo comportamento è recidivo. A novembre, infatti, aveva insultato platealmente i giudici di gare durante il Gp del Messico rei, secondo lui, di non aver punito Verstappen.

In quell'occasione se la cavò con una lettera di scuse, ma questa volta potrebbe finire diversamente.

Il pilota tedesco, al termine della corsa, si era difeso dicendo che il secondo contatto era stato involontario, perché aveva momentaneamente tolto le mani dal volante. Hamilton, dal canto suo, aveva accusato Vettel di un comportamento non degno di un campione del mondo. La saga continua.