A più di quattro mesi dal controllo incriminato non ci sono ancora soluzioni in vista sul caso Froome. Il capitano del Team Sky è stato trovato positivo al salbutamolo in un controllo effettuato durante la Vuelta Espana. Il caso sta facendo molto discutere nel mondo del Ciclismo, anche perché Froome potrebbe iniziare regolarmente la sua stagione agonistica sub iudice, con il rischio di dover poi cancellare tutti i risultati raggiunti, con un danno d’immagine incalcolabile per tutto il movimento.

Bugno: ‘Presunzione d’innocenza’

Sull’opportunità di far correre Chris Froome in attesa di un verdetto che nessuno sa quando potrà arrivare, ci sono idee opposte.

Il regolamento permette al corridore di partecipare a qualsiasi corsa fino al termine del procedimento, essendo considerato il suo caso come un risultato anomalo più che come una vera positività al doping. Queste regole però potrebbero portare ad una situazione grottesca, con Froome in corsa sub iudice al Giro d’Italia e al Tour de France, e con delle possibili vittorie che potrebbero essere cancellate da una sentenza, come accadde nel 2011 con Contador. Questa ipotesi è stata presa in considerazione dall’ex campione Gianni Bugno, ora presidente del CPA, l’associazione mondiale dei corridori professionisti. “Sono totalmente dalla parte di Froome, fino a prova contraria è innocente ed è giusto che possa correre” ha spiegato Bugno alla Gazzetta dello Sport, aggiungendo però che “è importante che la giustizia sportiva decida rapidamente”.

Saronni chiede la sospensione

Di avviso totalmente diverso è un altro ex Campione del Mondo, Giuseppe Saronni, ora General manager della UAE Emirates. Sempre dalle pagine della Gazzetta, Saronni ha espresso con fermezza un parere opposto rispetto a quello di Bugno, chiedendo perché Froome non sia stato sospeso dalla squadra.

“Mi risulta che tutte le squadre abbiano un codice interno, ma codice o no qui entrano in gioco i principi che il team si dà. Ci sono dei valori etici di riferimento che non avrebbero neanche bisogno di discussione” ha attaccato Saronni. Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso Brent Copeland, Team manager del Team Bahrain Merida, anche lui particolarmente critico con il Team Sky e con le regole che gli permettono di poter correre nonostante la positività al salbutamolo: “Codice interno o meno, il regolamento dovrebbe prevedere una sospensione cautelare” ha dichiarato il manager sudafricano.