Partenza atipica per il Giro D'Italia che, a dispetto del nome, conoscerà il suo avvio con tre tappe in Medio Oriente. La partenza è fissata per il prossimo 4 maggio e per avviare le ostilità è prevista una piccola cronometro che contribuirà a generare la prima classifica generale e ad assegnare la prima maglia rosa. C'è naturalmente molta attesa per quella che è probabilmente la seconda corsa a tappe più importante del mondo dopo il Tour de France.

Giro 2018: chi può vincere?

Bisogna prima partire da chi non c'è e che risulta essere il grande assente: Vincenzo Nibali. Lo squalo dello Stretto non parteciperà alla corsa in rosa, poiché l'obiettivo è farsi trovare al massimo della condizione per il Tour De France. Chi, invece, arriva con l'obiettivo di vincere è froome. Il corridore britannico manca al Giro da otto anni, quando venne squalificato per i noti fatti del Mortirolo, e oggi sembra nelle condizioni di poter far sua la corsa, anche grazie ad una squadra molto competitiva pronta ad assisterlo in ogni necessità. Al suo fianco, nell'ipotetica griglia di partenza, Tom Dumoulin.

Il vincitore dello scorso anno può avere un solo obiettivo: ripetersi, anche se non sarà facile. Dopo due anni di assenza. torna anche Fabio Aru che riparte con l'obiettivo di replicare il podio del 2014, il secondo posto del 2015 e magari fare anche meglio. Nel percorso non mancano le salite che potrebbero fare al caso suo. Thibau Pinot, dopo la medaglia di legno nella sua ultima partecipazione, si pone l'obiettivo di conquistare buoni risultati, nonostante per molti sia arrivato in Italia solo per preparare il Tour. Esteban Chaves, invece, deve riscattare un anno sfortunato e magari replicare l'annata in cui al Giro si vide sfilare la maglia rosa il penultimo giorno.

All'epoca anche il secondo posto era un qualcosa di soddisfacente, oggi forse, dopo le recenti problematiche, lo sarebbe lo stesso.

Giro: altre speranze tricolori

I colori italiani saranno difesi anche da Domenico Pozzovivo che in sette partecipazioni non è mai stato fuori dai primi venti e in quest'anno potrebbe trovare il guizzo per balzare agli onori della cronaca. Cerca il salto di qualità Davide Formolo che, dopo aver vinto la prima tappa del Giro a 22 anni ormai tre anni e mezzo fa, deve dimostrare di che pasta è fatto. Speranze di vittorie di tappa anche per Giulio Ciccone che l'anno scorso ha sofferto dei residui di un intervento di natura cardiaca, dopo aver tagliato un traguardo con le braccia al cielo solo dodici mesi prima.