Una partenza inedita quella del Giro d’Italia 2018, che scatterà venerdì 4 maggio da Gerusalemme in Israele, per la prima di una tre giorni interamente corsa in Medio Oriente, prima di trasferirsi in Sicilia e affrontare la risalita dello stivale fino alla conclusione di Roma in programma domenica 27 Maggio. Il corridore da battere sarà il britannico Chris Froome, a cui manca la vittoria della corsa rosa. L’azzurro fabio aru, l’olandese Tom Dumoulin, vincitore lo scorso anno, i colombiani Esteban Chaves e Miguel Angel Lopez e il francese Thibaut Pinot, i suoi principali avversari.

Prima tappa, una cronometro a Gerusalemme

Dopo la cerimonia di apertura e la presentazione ufficiale delle 22 squadre e dei 176 corridori, in programma giovedì 3 maggio in Safra Square, la corsa prenderà ufficialmente il via alle ore 13.50 con la partenza del primo corridore da Yitshak Kariv Street, dove è fissato lo start della prima tappa, una cronometro individuale di 9,7 km.

Il percorso, che si sviluppa interamente nella città di Gerusalemme, è abbastanza ondulato sia planimetricamente che altimetricamente. Un susseguirsi di saliscendi, che i corridori dovranno affrontare con molta concentrazione per evitare di perdere secondi preziosi sin dalla prima tappa. Previsto un rilevamento cronometrico intermedio al km 5,1.

Negli ultimi 300 metri pendenza fino al 9%. Arrivo in Shlomo ha Melekh Street.

La breve distanza, che dovrebbe essere percorsa in tempi variabili tra i 13 e i 14 minuti, non dovrebbe creare grossi distacchi in classifica, ma servirà, oltre che ad assegnare la prima maglia rosa, anche a saggiare la gamba di alcuni annunciati protagonisti.

Tappa dedicata a Gino Bartali

La prima tappa del Giro d’Italia 2018 è dedicata a Gino Bartali, campione che ha fatto la storia del ciclismo degli anni 30-50. Il nome del campione toscano è impresso sul muro d’onore del Giardino dei Giusti nel Mausoleo della Memoria Yad Vashem, proprio a Gerusalemme, dal 2013. A Bartali, infatti, è stato riconosciuto il merito di aver contribuito al salvataggio di circa 800 ebrei durante la seconda guerra, visto che nel telaio della sua bicicletta, trasportava di nascosto documenti per gli ebrei residenti a Firenze, rischiando, in caso fosse stato scoperto, di essere giustiziato o deportato.

In occasione delle cerimonie che precedono la Grande Partenza del Giro d'Italia 2018, è stata anche riconosciuta a Gino Bartali , la cittadinanza onoraria postuma di Israele.