È successo di tutto nella tappa dell’Alpe d’Huez del Tour de France. Dopo un coraggioso attacco da lontano di Kruijswijk la corsa si è decisa sui tornanti dell’Alpe d’Huez, dove Quintana è andato in crisi. Sull’accelerazione di Froome si è creato un imbuto tra tifosi e moto del seguito e Vincenzo Nibali è finito per terra. Gli altri uomini di classifica hanno rallentato, ma Bardet ha voluto continuare la sua corsa all’attacco non consentendo a Nibali di rientrare. Alla fine ha vinto ancora Geraint Thomas allo sprint su Dumoulin e Bardet, mentre Nibali ha salvato una situazione difficile e che farà discutere perdendo appena 13’’.

Kruijswijk che coraggio!

La terza ed ultima tappa alpina del Tour de France non ha risparmiato emozioni forti. L’avvio è stato veloce, con la situazione che si è rimescolata più volte al comando. Davanti si è formata una folta fuga con anche Alaphilippe, Barguil, Nieve, alcuni dei corridori di classifica respinti dalla tappa di ieri come Zakarin e Majka, ma soprattutto uno dei big come Steven Kruijswijk, sesto nella generale, e Valverde con Amador per una Movistar decisa a rifarsi. La Sky ha cominciato il suo solito lavoro dispiegando tutti i suoi uomini uno dopo l’altro. Sulla Croix de Fer, salita infinita da affrontare prima dell’Alpe d’Huez, Kruijswijk ha deciso di andarsene da solo con grande coraggio.

L’olandese ha guadagnato fino a sei minuti sul gruppo, vestendo a lungo la maglia gialla virtuale.

Sull’Alpe un finale incredibile

Kruijswijk ha speso moltissimo nella vallata tra la Croix de Fer e l’inizio dell’Alpe, arrivando ai piedi della salita finale ancora con quattro minuti di margine ma ormai poche energie.

La Sky ha trovato un grande Bernal sulla salita finale: il giovane colombiano ha tirato a gran ritmo per più di metà dell’Alpe d’Huez, riducendo ad una decina di corridori il gruppo dei migliori. Nibali ha provato un primo timido allungo a dieci chilometri dalla vetta, poi anche Quintana ha fatto altrettanto, ma è stato Bardet ad iniziare davvero ad infiammare il finale di corsa con uno scatto più deciso.

Quintana ha pagato il cambio di ritmo e si è staccato irrimediabilmente. La Sky ha spremuto Bernal per poi chiedere un breve sforzo alla maglia gialla Geraint Thomas in preparazione all’affondo di Froome, che è arrivato ai meno quattro chilometri. In questi concitati momenti è successo di tutto: le moto dei gendarmi al seguito della corsa hanno provocato una sorta di blocco che tra fumogeni dei tifosi, spettatori esuberanti e riprese poco chiare non si è compreso distintamente. Ma tra la confusione generale si è ritrovato per terra Vincenzo Nibali, forse colpito da una moto.

Ormai superato l’esausto Kruijswijk, davanti Froome, Thomas e Dumoulin sono sembrati accordarsi per attendere il rientro dell’italiano, ma Bardet ha di fatto rotto il patto di fairplay andando nuovamente all’attacco.

Gli altri si sono dovuti adeguare e così anche Froome, Dumoulin, Thomas e il rientrato Landa hanno ripreso la corsa fino ad un nuovo rallentamento all’ultimo chilometro che ha consentito a Nibali e Roglic di riavvicinarsi decisamente.

Thomas ha poi preso qualche metro all’ultima curva andando a vincere la sua seconda tappa consecutiva e rafforzando così la maglia gialla grazie agli abbuoni. Dumoulin ha chiuso secondo davanti a Bardet e Froome, con Nibali che ha limitato i danni alla grande arrivando a 13’’ con Roglic. Molto male invece Quintana, a 47’’, ed anche Daniel Martin che oggi non ha ripetuto la brillante prova di ieri arrivando a 1’45’’.