È stata una giornata piena di emozioni e spunti interessanti quella che ha portato la Vuelta Espana al traguardo in salita di Les Praeres. Kwiatkowski è stato grande protagonista con una lunghissima fuga esaurita solo nel finale ed anche Nibali si è rivisto pedalare molto forte. A giocarsi il successo però sono stati gli uomini di alta classifica con l’affondo vincente di Simon Yates nell’ultimo chilometro di una salita durissima. Il britannico ha riconquistato anche la maglia rossa in virtù del crollo totale di Jesus Herrada.
Vuelta Espana, Kwiatkowski subito all’attacco
La tappa numero 14 era una delle più attese della Vuelta Espana con l’arrivo in salita inedito a Las Praeres, 4 km con pendenza media al 13%, e altri due Gpm di 1° categoria. La corsa è stata subito infiammata da Michal Kwiatkowski. Il polacco della Sky ha portato via una fuga con anche Bookwalter, Roche, Woods, De Gendt e Cortina.
Dietro la Cofidis del traballante leader Herrada ha trovato la collaborazione della Movistar, ma più avanti è stata soprattutto la Bahrain Merida a dare una sferzata all’andatura del gruppo. Nibali si è impegnato in prima persona in un’azione di gregariato di grande qualità che ha messo in evidenza i suoi incoraggianti progressi ed ha spezzato il gruppo in un tratto di discesa.
In questa fase è rimasto staccato il capoclassifica Herrada ma anche il leader della Sky De la Cruz: nessuno dei due è più riuscito a rientrare e il corridore della Cofidis ha così dovuto dire addio alla sua maglia rossa.
Davanti Kwiatkowski ha seminato uno dopo l’altro tutti i compagni d’avventura sciorinando tutto il suo repertorio di classe e una condizione scintillante, ma all’inizio della salita finale si è trovato il gruppo dei migliori alle calcagna.
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Yates, tappa e maglia
Raggiunto Kwiatkowski è stato Steven Kruijswijk a prendere di petto le terribili rampe della salita finale, attaccando fin dal primo metro. Appena dietro si sono raggruppati Quintana, Valverde, Yates, Pinot, Lopez, Uran e Mas, con gli altri sgranati tra le pendenze da capogiro tipiche degli arrivi della Vuelta.
Kruijswijk non è riuscito a fare la differenza e Quintana ha provato qualche attacco ad un paio di chilometri dalla vetta con Lopez che l'ha marcato stretto.
Yates, con un atteggiamento meno spavaldo rispetto al Giro d’Italia, ha però riportato tutti sotto e all’ultimo chilometro ha rotto decisamente gli indugi con uno dei suoi classici cambi di ritmo violenti. Il capitano della Mitchelton ha subito fatto una certa differenza, arrampicandosi con grande scioltezza sulle ultime rampe, ed anche il tentativo di Valverde e Lopez non è bastato a raggiungerlo. Quintana ha perso terreno sull’affondo finale, arrivando a 7’’ appena dietro ad un coriaceo Pinot. Kruijswijk ha ben retto nonostante lo sforzo iniziale, arrivando a 11’’, con Mas che si è confermato tra i migliori a 19’’ e Uran che anche oggi è sembrato il più in difficoltà tra i big lasciando 27’’.
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Si è rivisto anche un discreto Fabio Aru, 10° a 39’’, mentre Kelderman ha perso un minuto ed ora non fa più paura anche pensando alla cronometro dell’ultima settimana.
In classifica generale, con Herrada che ha concluso a 9’, è tornato al comando Simon Yates. Il britannico ha 20’’ su Valverde e 25’’ su Quintana, con Lopez a 47’’. Aru è risalito al 13° posto a 3’26’’.
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