Come un prode cavaliere, in un duello leale in cui il vincitore omaggia lo sconfitto. Oppure, più semplicemente, il rispetto di un campione verso un collega che ha commesso un errore, ma non per questo merita di essere messo in maniera feroce sul banco degli imputati di un tribunale d'inquisizione. Lewis Hamilton ha quasi vinto il suo quinto titolo Mondiale di Formula 1 e, per quanto ci si sforzi ad essere magnanimi con Sebastian Vettel, quest'anno ha messo molto del suo in senso negativo nella sconfitta della Ferrari con una serie di imperdonabili errori.
Ma gli errori in passato li ha fatti anche Hamilton, così come prima li avevano fatti i vari Schumacher, Senna, Prost o Lauda. Non esiste un pilota, uno sportivo, un essere umano che non li commetta. Questo il senso del post su Instagram del britannico che difende a spada tratta il rivale e chiede ai mass media di avere rispetto per lui.
'Non avete idea di quanto sia duro quello che facciamo'
"Credo davvero che i media debbano mostrare rispetto per Sebastian - scrive Hamilton sul suo profilo social - ma sempicemente perché non potete avere idea di quanto sia duro fare quello che noi facciamo a questi livelli, quello che fa ogni sportivo ai massimi livelli della sua disciplina. Siamo esseri umani - aggiunge - e come tali commettiamo degli errori.
Ma non contano gli errori, conta il modo in cui li superiamo".
Media durissimi con il tedesco, Hakkinen lo 'assolve' per il contatto con Verstappen
In effetti la stampa è andata giù parecchio pesante nei confronti del tesco, comunque colpevole di tanti errori nel corso della stagione, troppi per un pilota della sua esperienza e della sua comprovata classe.
La Gazzetta dello Sport ha parlato di 'Ferrari in rovina' ed ha definito Vettel 'un pilota debole che non impara daglle imperfezioni'. Sulla stessa lunghezza d'onda il Corriere dello Sport: 'Vettel non riesce più a tirar fuori qualcosa di buono ed è caduto in crisi esistenziale'. 'Vettel e la Ferrari falliscono, il pilota ha scelto il momento peggiore per far perdere la Ferrari', scrive invece Repubblica.
Relativamente al contatto con Verstappen a Suzuka, però, c'è chi assolve il ferrarista ed è l'ex campione del mondo, Mika Hakkinen. "Nella posizione in cui si trovava, doveva tentare il sorpasso - ha dichiarato il finlandese - perché se non attacchi non vinci nulla. Era una manovra rischiosa, ma questo fa parte della Formula 1".