La notizia dell’incidente a Chris Froome, durante la ricognizione sul percorso della cronometro di Roanne, ha segnato la giornata al Giro del Delfinato, facendo passare in secondo piano la corsa. Il campione del Team Ineos è caduto ad alta velocità mentre provava il percorso: ha riportato una frattura del femore e dovrà dire addio al Tour de France dove sarebbe andato a caccia della quinta maglia gialla. La tappa ha, poi, visto una straordinaria prestazione di Wout Van Aert, il tre volte iridato del ciclocross che ha scavato un solco pesante tra sé e tutti gli altri nei 26 chilometri del percorso.

Van Aert vola a Roanne

La quarta tappa del Giro del Delfinato era una delle più attese di questa settimana di corsa. La cronometro di 26 km a Roanne rappresentava un test importante non solo per capire i valori in campo in questa corsa ma soprattutto per un test in vista del Tour de France, dove i corridori troveranno una tappa dalle caratteristiche molto simili a questa.

Tom Dumoulin era il corridore più atteso, ma il campione olandese non è parso ancora pienamente recuperato dall’infortunio che lo ha costretto a fermarsi al Giro d’Italia. Il capitano della Sunweb ha segnato un 34’25’’ che è stato il punto di riferimento fino a quando non è entrato in scena Wout Van Aert. Il tre volte iridato del ciclocross ha sciorinato una prestazione strepitosa, segnando già il miglior parziale nella prima fase, quella con la salita di Saint Andrè d’Apchon, ma facendo il vuoto soprattutto nella seconda, molto più veloce.

Van Aert ha concluso in 33’38’’, ben 47’’ meno rispetto a Dumoulin, e tra i due si è poi inserito il solo Van Garderen a 31’’.

Bene Krujswijk, male Porte e Bardet

Tra gli uomini più attesi per la classifica generale è andato molto forte Steven Kruijswijk, a conferma dell’ottimo momento della Jumbo Visma.

L’olandese ha chiuso con un convincente quarto posto a 49’’ dal compagno di squadra, e molto bene ha risposto anche Adam Yates a 56’’. Si è difeso anche Fuglsang a 1’07’’, mentre tra le note dolenti spicca Richie Porte. Il corridore australiano, solitamente tra i più forti in queste crono ondulate, ha pagato ben 1’19’’, facendo venire qualche dubbio sul suo avvicinamento al Tour de France.

Tra gli scalatori i distacchi sono stati abbastanza pesanti: Pinot ha chiuso a 1’21’’, Quintana a 1’36’’, ma soprattutto Bardet è apparso in grande difficoltà finendo a 1’52’’.

Dylan Teuns non è riuscito a difendere la maglia gialla dall’assalto di Adam Yates che ora guida con 4’’ sull’ex leader e 6’’ su Van Garderen. La classifica resta molto corta, con dodici corridori in un minuto, e con delle gerarchie ancora tutte da definire nelle prossime tappe.