La sesta tappa del Giro del Delfinato ha regalato un bel finale per il successo di giornata senza però accendere la corsa tra gli uomini di classifica. Il percorso con ben otto Gpm, di cui uno di seconda categoria a pochi chilometri dall’arrivo, poteva far immaginare un po’ di bagarre per la maglia gialla, ma i pretendenti al successo finale sono rimasti tranquilli e in attesa delle ultime due tappe. La corsa è stata così incentrata su una fuga da lontano di Alaphilippe, Muhlberger e De Marchi con il francese che ha prevalso dopo uno sprint molto incerto.

Delfinato, la fuga se ne va

È stata ancora la pioggia a segnare la sesta tappa del Delfinato, una giornata lunga, ben 230 km con otto Gpm. Nelle fasi iniziali si è formata la fuga che ha contraddistinto tutta la corsa. Ad andarsene sono stati Julian Alaphilippe (Deceuninck Quickstep), Gregor Muhlberger (Bora Hansgrohe) e Alessandro De Marchi (CCC). Il gruppo ha concesso più di dieci minuti, consegnando così la vittoria di tappa ai fuggitivi, che hanno proseguito con buon accordo.

Alaphilippe ha conquistato tutti i Gpm prendendosi così la maglia a pois, quasi una prova generale di quello che potrebbe essere la sua corsa al Tour de France.

Con ormai la certezza di avere la corsa in mano i tre al comando si sono dati battaglia sull’ultima salita e De Marchi è stato costretto a cedere, lasciando via libera a Alaphilippe e Muhlberger che si sono buttati nella tecnica discesa finale verso il traguardo di Saint Michel de Maurienne.

Fuoripista di Alaphilippe

Le difficoltà della discesa sono state testimoniate anche da un errore di Alaphilippe che ha allargato troppo la traiettoria di una curva finendo fuori dalla carreggiata, ma senza cadere. Il francese è passato sull’erba rientrando in strada e rimettendosi subito dietro al corridore austriaco che ha guidato per tutta la discesa.

Muhlberger si è dimostrato fortissimo e pur tirando nel finale molto più di Alaphilippe è andato vicino al colpaccio. Il francese, forse partito con un rapporto troppo impegnativo, è uscito dalla ruota dell’avversario nello sprint finale, ma ha faticato non poco per appaiarlo e compiere il sorpasso nelle ultime pedalate, andando a vincere per pochi centimetri. De Marchi si è dovuto accontentare del terzo posto, mentre il gruppo è arrivato tranquillamente a sei minuti con tutti gli uomini di alta classifica.

La generale è rimasta dunque invariata con Adam Yates al comando con 4’’ su Teuns, 6’’ su Van Garderen e 7’’ su Fuglsang e con ben undici corridori entro il minuto di distacco. Domani con l’arrivo in salita di Pipay non sarà più il tempo dell’attesa e le gerarchie della classifica diventeranno chiare.