Una settimana dopo la fine del Giro d’Italia, concluso con un secondo posto che ha lasciato sensazioni contrastanti, Vincenzo Nibali è tornato a correre nel Gp Lugano. Il campione messinese è stato tra i grandi protagonisti della corsa elvetica, sulle strade dove è solito allenarsi, finendo al quinto posto dopo aver attaccato nell’ultimo passaggio sulla salita di Agra. Nibali dovrebbe partecipare al Campionato Italiano a fine mese, ultimo impegno prima del Tour de France, ma intanto è tornato anche a parlare del Giro e soprattutto di quella strana tappa di Courmayeur in cui Richard Carapaz ha guadagnato quasi due minuti che sono poi risultati decisivi per la maglia rosa finale.

Nibali: ‘Carapaz ha guadagnato subito dei secondi’

A decidere il Giro d’Italia non sono state le montagne dell’ultima settimana, ma le due tappe tra Piemonte e Val d’Aosta, quelle di Ceresole Reale e di Courmayeur. Nella prima Nibali e Roglic si sono marcati stretti sulla lunga salita finale, permettendo a diversi corridori, tra cui Richard Carapaz, di guadagnare terreno. È stato però soprattutto nella successiva frazione che la situazione è sfuggita di mano ai favoriti della vigilia. Carapaz ha dimostrato di avere una condizione straordinaria in questa fase della corsa, ma Nibali e Roglic hanno dato ancora una volta l’impressione di non preoccuparsi davvero del corridore dell’Ecuador. Dopo aver attaccato sul San Carlo, lo scalatore della Movistar ha ampliato notevolmente il suo vantaggio tra la fine della discesa successiva e gli ultimi chilometri di morbida risalita verso Courmayeur, quando il gruppo inseguitore ha rallentato vistosamente.

Nibali ha però spiegato che non è stata solo una questione di tatticismi e marcamenti, ma soprattutto di gambe, a far lievitare in maniera determinante il vantaggio di Carapaz in quel finale di tappa. “Carapaz ha fatto un’azione su un contrattacco, è stato bravo a rintuzzare, a ripartire e guadagnare subito dei secondi”, ha raccontato il campione siciliano, che poi ha aumentato il ritmo nella discesa del San Carlo trovando un accordo con Roglic.

Il gruppo inseguitore è arrivato in fondo alla picchiata con solo una trentina di secondi di ritardo da Carapaz, ma qui il battistrada è volato via arrivando al traguardo con quasi due minuti di vantaggio.

“Eravamo rimasti in un gruppetto di cinque o sei corridori e ci siamo un po’ fermati. Questo era dettato anche dal fatto che le gambe alla fine di una tappa dura come quella che avevamo affrontato erano un po’ quelle”, ha ammesso il capitano del Team Bahrain, sottolineando come quel finale di Courmayeur sia stato di fatto il momento chiave del Giro d’Italia.

Da Lugano verso il Tour

Archiviata l’avventura al Giro con un misto tra soddisfazione e un po’ di amarezza, Nibali oggi, domenica 9 giugno, è tornato a correre al Gp di Lugano. Il campione del Team Bahrain ha fatto un rientro da protagonista, attaccando nel penultimo degli otto passaggi sul circuito ticinese con un gruppetto comprendente anche il compagno di squadra Matej Mohoric e Diego Ulissi.

Nibali e Ulissi hanno poi infiammato l’ultima tornata, con il livornese che è scattato per primo sulla salita di Agro, subito braccato dal siciliano che poi ha cercato con insistenza di scrollarselo di dosso, senza però riuscirci. Da dietro sono così rientrati anche Mohoric, Riabushenko e Schelling e la soluzione è stata allo sprint.

Ulissi ha prevalso sul compagno Riabushenko, con Nibali al quinto posto dopo aver lavorato nel finale per Mohoric, terzo.

Il capitano del Team Bahrain dovrebbe ora tornare a correre nel Campionato Italiano che si terrà a Compiano il 30 giugno. Una settimana più tardi Nibali correrà il suo ottavo Tour de France, probabilmente per puntare più alle vittorie di tappa che alla classifica generale.