All'inizio di quest'anno Andy Murray sembrava essersi arreso definitivamente alla sfortuna ed il secondo intervento all'anca, era il parere di molti, poteva segnare definitivamente il suo ritiro. Andy però è un 'cuore impavido' di Scozia e, cinque mesi dopo l'operazione, ha voluto riprovare ad immergersi nello sport che lo ha reso celebre e lo ha portato a vincere tre titoli Slam ed occupare anche la vetta del ranking Atp.

Prima in doppio, dove ha vinto il torneo sull'erba del Queen's Club in coppia con Feliciano Lopez ed ha poi partecipato anche a Wimbledon (in coppia con Herbert e nel doppio misto con Serena Williams). Il suo rientro da singolarista al Masters 1000 di Cincinnati, dove è uscito al primo turno, ma ha affermato con soddisfazione di non sentire più fastidio all'anca. Un recupero lento, passo dopo passo, con l'asticella che inizia a salire ad ai China Open ha fatto segnare decisamente una livello importante nella sua vittoria in due set ai sedicesimi di finale contro il nostro Matteo Berrettini. Un doppio tie-break che gli consegna un risultato molto significativo contro uno dei migliori prospetti del Tennis mondiale, capace in questa stagione di arrivare a ridosso della Top 10 del ranking grazie soprattutto alle sue straordinarie prestazioni ai US Open.

Murray è dunque fiducioso, ma consapevole che la scalata verso i vertici del ranking è comunque dura e difficile in questa sua 'nuova carriera'. In un'intervista rilasciata di recente nel corso del torneo a Zhuhai, dove era uscito al secondo turno eliminato da Alex De Minaur, si era dichiarato abbastanza scettico di ben figurare in questo momento in un'eventuale sfida contro uno dei 'Fab 3' di cui, fino a pochi anni fa era un fiero rivale.

'Giocare contro i migliori non gioverebbe al mio recupero'

"Giocare contro uno tra Roger Federer, Rafa Nadal o Novak Djokovic? In questo momento non gioverebbe al mio recupero e sarebbe controproducente - dice il due volte vincitore di Wimbledon - perché perderei nettamente.

Credo non sia arrivato il momento per questo tipo di partite, anche e soprattutto dal punto di vista mentale". Questa la risposta di Andy Murray nel corso di un'intervista in cui gli veniva chiesto se si sentiva pronto mentalmente a misurarsi con i suoi vecchi rivali. "Sinceramente non sono mai partito favorito contro di loro, ma ho sempre pensato di potermela giocare ed avere le mie possibilità quando li affrontavo. Oggi purtroppo non è così, non avrei speranze ed io prima di giocare contro Roger, Nole o Rafa ho la necessità di sentirmi competitivo". Murray si dice convinto di aver lavorato bene nel corso dell'estate e di essere migliorato, un aspetto che oggi viene effettivamente confermato dalla sua ottima prestazione contro Berrettini.