Anthony West si ritira dal mondo del motociclismo e lo annuncia tramite un post sul suo profilo ufficiale di Facebook, lanciando anche delle pesanti accuse nei confronti della Federazione Internazionale di Motociclismo. L'ex pilota australiano nel corso della sua carriera ha preso parte ai maggiori campionati mondiali, vincendo anche due gare (la più recente al GP di Assen di Moto 2 del 2014). Ha gareggiato nella classe regina MotoGp tra il 2007 e il 2008 con Kawasaki Racing, mentre nel 2015 è stato ingaggiato dalla Honda del team AB Motoracing per prendere parte a tre Gran Premi in luogo dell'infortunato Abraham.

Nel 2012, dopo il GP di Francia, è risultato positivo all'antidoping, e da qui ha cominciato ad andare incontro ad una serie di cancellazioni di risultati e sospensioni dalle corse. Nel 2017, invece, non è stato autorizzato a continuare ad essere protagonista del mondiale Supersport (quando era in testa alla classifica) per alcuni accertamenti legati ancora una volta al doping.

In seguito gli è stata negata l'autorizzazione a correre in competizioni affiliate alla FIM. E così lo scorso anno ha partecipato ad un campionato brasiliano e, dopo aver comunicato a giugno che avrebbe lasciato il motociclismo, in queste ore ha confermato la sua decisione su Facebook, scagliandosi duramente contro la federazione internazionale.

West sul social network ha lanciato delle accuse precise nei confronti della FIM: "Mi ritiro. Sono finito - ha esordito - Queste persone corrotte sono fuori controllo e vogliono distruggermi. Ho corso in Brasile in un campionato che non è affiliato alla FIM. Adesso si inventano delle regole per fare in modo di controllarmi e non farmi correre neanche lì.

Mi hanno già fermato andando in Kawasaki in Giappone e facendo in modo che bloccassero la mia sponsorizzazione per correre in Brasile".

Proseguendo nel suo sfogo, il 38enne australiano ha lasciato intendere che in questo periodo è alle prese con una serie di difficoltà lavorative ed economiche: "Odio la vita così com'è e stavo cercando di fare del mio meglio per tornare a posto.

Sono stato cacciato di casa da mio padre. Non ho soldi. Non riesco a trovare un lavoro dignitoso perché tutto quello che ho fatto nella mia vita è stato sprecare tempo correndo in moto. Che perdente che sono! Ho qualche consiglio per tutti: non pensate di riuscire a correre lavorando duro. Se vuoi vincere, devi pagare".

A questo punto, l'ex centauro ha puntato il dito contro Marquez e Rossi, esprimendo il suo parere così: "Hanno lasciato vincere a Marquez un campionato in Moto 2 con una centralina ECU truccata. Quando il team di Tom Luthi è andato a chiedere spiegazioni (alla FIM, ndr) hanno detto che la Spagna aveva bisogno di un nuovo campione. Dovevano accettare il secondo posto, altrimenti non avrebbero gareggiato l'anno seguente.

Hanno lasciato che Rossi vincesse - ha continuato parlando del fuoriclasse italiano - il suo campionato in 500 grazie a degli pneumatici speciali fabbricati per lui espressamente per quelle piste. Hanno usato gomme speciali ufficiali solo per lui, in modo tale che potesse vincere le gare".

Quindi è partita la stoccata diretta alla FIM: "Tutto ciò che vedete è falso e controllato. Non credete a quello che vedete. Controllano chi vince e chi no. Sono terribilmente arrabbiato".

Infine West ha aggiunto che potrebbe raccontare tante altre (presunte) oscure vicende simili a quelle appena riportate. Avrebbe voluto tornare a correre nel mese di settembre, ma alla fine ha deciso di arrendersi: "Non voglio più accettare tutto questo dalla FIM.

Hanno distrutto la mia vita al punto da farmi desiderare di essere morto".

Queste esternazioni sembrano destinate a far discutere non solo gli appassionati, ma anche gli addetti ai lavori dei vari campionati mondiali di motociclismo.