Pronta, sulla linea del centrocampo, la Nazionale Azzurra di Calcio a 7 paralimpico che raggruppa atleti con cerebrolesione che sarà impegnata nei prossimi giorni, a Messina, per il primo raduno annuale di tale disciplina.
Nazionale Italiana Calcio a 7 paralimpico: al via il primo ritiro di stagione
A dare avvio alla fase di preparazione tecnica della compagine italiana, rappresentata da nove giocatori, saranno i due tecnici nazionali, Andrea Augimeri e Andrea Argento, che svolgeranno l'attività preparatoria da venerdì 21 febbraio, per terminare domenica 23 febbraio, presso la Cittadella Sportiva Universitaria di Messina.
Circostanza, questa, che lancia il fischio di inizio stagione per la disciplina, ma che sarà anche occasione di incontro e di socializzazione a scopo inclusivo e di promozione sociale.
Una Nazionale dal cuore d'oro
Infatti, nel pomeriggio di sabato 22 febbraio, gli atleti della Nazionale Italiana, parteciperanno ad un allenamento congiunto con alcuni componenti dell'Associazione Onlus "Donare è Vita - Nazionale Italiana Donatori Organi" volto a promuovere lo sport adattato per persone con disabilità, quale preziosissimo strumento di socializzazione.
Inoltre, gli azzurri, saranno impegnati in attività collaterali, quali l'incontro presso IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) Neurolesi di Messina, dove saranno chiamati a portare la propria testimonianza.
Breve storia della disciplina del Calcio a 7 in Italia
La disciplina del Calcio a 7 paralimpico, praticato dagli atleti affetti da cerebrolesione di varia natura, è entrata ufficialmente a far parte del ventaglio delle discipline inserite nel programma delle Paralimpiadi nel 1984.
Questa svolta sul fronte calcistico, ha aperto, quindi, un'opportunità importante, per tante persone affette da questo tipo di disabilità di poter svolgere l'attività sportiva di calcio adattato.
Le regole di questa disciplina, sono molto simili al Calcio tradizionale praticato dagli atleti normodotati, con alcune variazioni: gli atleti in campo sono 7 anziché 11, il campo di gioco ha dimensioni ridotte rispetto a quello tradizionale, non esiste il fuorigioco, è consentito effettuare le rimesse in campo con una mano sola e l'incontro è suddiviso in due tempi da 30 minuti ciascuno.
In occasione del torneo di Calcio a 7 disputato durante le Paralimpiadi di Londra 2012, a partecipare sono stati un numero corposo di atleti, ben 64 giocatori, mentre, in Italia, tale disciplina, è stata riconosciuta dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici E Sperimentali (Fispes) nel 2013.