Archiviato un esordio senza acuti alla Vuelta San Juan, la corsa argentina vinta da Remco Evenepoel, Peter Sagan si sta prendendo una lunga pausa dalle gare. Il tre volte Campione del Mondo di Ciclismo non prenderà parte a nessun’altra corsa in questo mese di febbraio e tornerà a correre solo alla Strade Bianche del 7 marzo. Il capitano della Bora sta passando queste settimane in Colombia per allenarsi in altura e dal paese sudamericano ha rilasciato alcune dichiarazioni che testimoniano come stia cambiando il suo approccio al ciclismo con il passare degli anni.

Peter Sagan: ‘Oggi tutti fanno allenamenti in quota’

Conclusa la Vuelta San Juan lo scorso 2 febbraio, Peter Sagan si è spostato a Medellin, in Colombia, trovando un luogo ideale per passare un lungo periodo di preparazione sfruttando un clima favorevole e i benefici dell’alta quota. Il tre volte iridato resterà in Colombia per tutto il mese di febbraio insieme ai compagni di squadra Daniel Oss, Maciej Bodnar, Oscar Gatto e al Direttore sportivo Sylwester Szmyd.

“Sono stato in vacanza in Colombia due anni fa, per la precisione a Cartagena, davvero una bellissima città. La Colombia è un paese piacevole dove le persone sono davvero appassionate di ciclismo” ha raccontato Sagan in un’intervista concessa al giornale Het Laatste Nieuws in cui ha spiegato il perché di questa scelta.

“Oggi tutti fanno allenamenti in altura, anche per le classiche. Io lo faccio da molto tempo ma non sono stato il primo. Il Team Sky lo ha fatto un anno prima di me, ma loro fecero una brutta primavera di classiche. Un anno dopo ci ho provato io e per me ha funzionato” ha ricordato il campione slovacco.

‘Oggi si corre in maniera più aggressiva’

Questo periodo in Colombia è la preparazione alla campagna di classiche di Peter Sagan, che inizierà con la Strade Bianche del 7 marzo per continuare poi con la Tirreno Adriatico, la Milano Sanremo e le corse sul pavè. Il vincitore della Roubaix 2018 sa che quest’anno dovrà fare i conti anche con la nuova generazione di fenomeni che ha cominciato a prendere il sopravvento nella scorsa stagione e che ora si preannuncia più agguerrita che mai e pronta ad un passaggio di consegne.

Sagan ha notato come i giovani stiano cambiando il modo di interpretare il ciclismo, tornando ad un modo di correre più spettacolare.

“I giovani stanno arrivando, attaccano presto e questo rende le corse più difficili. Molto è cambiato in questi dieci anni. L’attuale modo di correre è molto più aggressivo, le corse sono più difficili da controllare. Non so se sia un vantaggio o uno svantaggio per me” ha analizzato il tre volte iridato, che ha spiegato come ora il suo approccio alle corse stia cambiando. Se prima Sagan era sempre in prima linea a combattere su ogni traguardo, adesso, a trent’anni, è diventato molto più selettivo nella scelta degli obiettivi e nella distribuzione delle forze. “Ora sono interessato principalmente alle grandi corse.

Non posso più continuare allo stesso livello da gennaio a novembre” ha dichiarato il corridore della Bora. “Ogni tanto hai bisogno di prenderti una pausa per prepararti alle gare importanti, è qualcosa che impari con l’età” ha concluso Sagan.