Le poche corse disputate in questo avvio di stagione del Ciclismo prima dell’interruzione per l’emergenza coronavirus hanno riportato alla ribalta Nairo Quintana. Lo scalatore colombiano sembrava avviato ad un veloce e triste declino, una parabola discendente quasi inspiegabile per un corridore appena trentenne e dotato di un talento cristallino. Il cambio di squadra, dalla Movistar alla Arkea Samsic, ha invece rilanciato alla grande il vincitore del Giro d’Italia 2014, che nella piccola squadra francese ha trovato un ambiente ideale per scrollarsi di dosso tutte le difficoltà vissute nelle ultime stagioni.
Nairo Quintana: ‘Volevo essere felice’
Dopo una prima parte di carriera sfolgorante, con i successi al Giro e alla Vuelta, i podi al Tour e tante altre vittorie, Quintana ha vissuto momenti molto complessi alla Movistar. La squadra spagnola ha costruito l’organico puntando su più leader, una scelta che ha creato molti attriti interni, delle strategie poco chiare e risultati non all'altezza. La parabola di campione di Quintana è andata in calando anche per questa difficile situazione che si è creata in casa Movistar e la decisione del colombiano di lasciare il team spagnolo si è rivelata vincente.
Il vincitore della Vuelta 2016 ha accettato di scendere di categoria, lasciare il World Tour e firmare per la Arkea Samsic, squadra Professional francese.
Già alle prime uscite stagionali si è visto un Quintana completamente rigenerato, vicino a quello scalatore sicuro e brillante che staccava tutti nei primi anni di carriera. La prima dimostrazione è arrivata al Tour de la Provence, dove ha vinto la tappa del Mont Ventoux – Chalet Reynard e la classifica finale. “Volevo essere felice, non volevo discutere con gli altri leader, fare la guerra non è il mio modo di lavorare.
Ho molte responsabilità in questa avventura, vincere mi dà fiducia e gioia” ha dichiarato il colombiano in un’intervista a El Tiempo.
‘Non ero preoccupato di non essere nel World Tour’
Nairo Quintana si è confermato anche nelle successive uscite vincendo la tappa del Col d’Eze e la classifica finale al Tour des Alpes Maritimes et du Var, e la tappa più dura della Parigi-Nizza, dove ha mancato il successo in classifica per il tempo perso nei giorni precedenti a causa di una caduta.
Al di là di questo episodio in tutte le corse a cui ha partecipato si è visto un Quintana davvero forte e motivato, probabilmente liberato anche psicologicamente dal peso dei contrasti vissuti alla Movistar.
Il colombiano ha raccontato di aver valutato attentamente questa discesa dal livello World Tour ad una squadra Professional come la Arkea Samsic, un team che deve attendere le wildcard degli organizzatori per poter partecipare alle corse più importanti come i grandi giri: “E’ stata una decisione rischiosa. Abbiamo studiato quello che la squadra ci dava, le opzioni per competere nel World Tour e più precisamente nel Tour de France, che è la corsa più importante. Quando hanno confermato che non ci sarebbero stati problemi a partecipare al Tour non ho esitato a firmare” ha dichiarato Nairo Quintana, che non ha vissuto questo salto all’indietro come un problema.
"Non mi manca correre il World Tour. Avremmo partecipato a diverse gare del circuito come la Catalunya, le classiche delle Ardenne e la Tirreno Adriatico, non ero preoccupato di non essere nel World Tour” ha concluso il corridore colombiano.