incomprensibile come si possa continuare a vietare il Tennis, ci sono diecimila maestri che sono rimasti senza lavoro'. È questo lo sfogo di un maestro di un circolo di Milano - riportato da LiberoQuotidiano - e volto a dare il giusto risalto ad una situazione della quale si sta parlando troppo poco: quella dei maestri e istruttori di tennis che, a causa del lockdown generale del nostro Paese, al momento si trovano senza lavoro e senza nessun reddito. Con anche la prospettiva che diversi club possano non riaprire più i battenti.

Il tennis è uno sport senza contatto fisico: 'Quale è il problema a riaprire la possibilità di giocare?'

"Il tennis è uno sport senza contatto fisico, è rigoroso per quel che riguarda le distanze di sicurezza e, in molti Paesi, si sta continuando a giocare. Le sanno gli esperti della task force queste cose?". La situazione è molto delicata perché è un dramma per le oltre diecimila persone, tra maestri e istruttori di tennis, che vivono di questa professione e che stanno passando un momento di grande difficoltà senza il proprio lavoro. Molti di loro non hanno neppure la cassa integrazione e non è proprio certo che tutti i circoli sparsi per tutta Italia ce la facciano a sopravvivere. Soprattutto molti club a conduzione familiare e non gestiti dalla Federazione Italiana Tennis potrebbero non farcela.

In Italia ci sono 3.200 circoli affiliati alla Fit che già vivono una situazione delicata. Situazione che è ancora più complicata nei circoli privati che, a causa del Coronavirus, non stanno incassando nulla. E gli allenatori, per forza di cose, non allenando non percepiscono alcun reddito.

Il tennis si aspettava un segnale di ripresa dal 4 maggio che non è ancora arrivato

Il tennis si aspettava un chiaro segnale di ripresa dal 4 maggio che non è ancora arrivato, si attendono le decisioni ufficiali del Governo ma la situazione si sta facendo molto pesante. E, soprattutto, ai più resta incomprensibile come uno sport che ha ricevuto un indice di rischio del contagio tra i più bassi in assoluto (0,1 in una scala da zero a quattro in uno studio condotto dal Politecnico di Torino e commissionato dal Coni) continui a essere vietato.

A livello professionistico, come noto, è stato annullato il torneo di Wimbledon 2020 e sono al momento in forte dubbio anche Roland Garros e Us Open. Se queste decisioni possono anche essere comprese, visto che i tornei potrebbero essere una fonte di contagio molto grande, resta meno comprensibile il fatto di continuare a vietare l'attività nei circoli che può essere svolta nel pieno rispetto delle norme per evitare la diffusione del virus Covid-19.