La Honda lascerà la Formula 1 alla fine del prossimo anno. La decisione è stata ufficializzata dalla stessa casa nipponica attraverso un comunicato stampa, allo stesso modo ha assicurato che manterrà i propri impegni con Red Bull ed AlphaTauri in questi 14 mesi che la separano dall'addio definitivo alle corse. Le scuderie citate, pertanto, dovranno cercare un nuovo motore per la stagione 2022.

La Honda dice basta

La scelta giunge abbastanza inaspettata, soprattutto considerati i grandissimi miglioramenti avuti nelle ultime stagioni: dal 2018 ad oggi, infatti, le prestazioni del motore giapponese sono cresciute tanto da precedere la Ferrari nella classifica generale e da diventare, forse, l'unico vero concorrente della Mercedes.

Inoltre, nell'era ibrida, il marchio del Sol Levante resta l'unico ad essere stato in grado a vincere almeno un Gran Premio con due scuderie diverse. Ma i motivi della scelta sono abbastanza chiari: la decisione si basa sull'intenzione di investire con maggior forza nelle vetture elettriche, seguendo quel piano strategico che porta al 2050 nell'ottica di una visione "carbon neutrale". Ovviamente non si è fatto attendere il commento del direttore della RBR, Chris Horner: "Siamo dispiaciuti di non poter proseguire la partnership con Honda, ma allo stesso tempo siamo orgogliosi del successo ottenuto insieme, con 5 vittorie e 15 podi ottenuti dalle nostre squadre".

Il futuro di Red Bull e AlphaTauri

Una brutta notizia, dunque, per la Red Bull e per l'ex Minardi (che un mese fa aveva festeggiato la vittoria del GP di Monza con Gasli). Ora il team di Max Verstappen e la scuderia di Faenza dovranno gettarsi a capofitto sulla ricerca di nuovi motori. Al momento le alternative in lizza sembrano non essere credibili, seppur per motivi diversi.

Ad esempio, Mercedes e Ferrari sono dirette rivali del RBR ed è altamente improbabile che possano fornire i loro propulsori alla squadra 4 volte campione del mondo costruttori tra il 2010 e il 2013. Inoltre, c'è scetticismo anche sull'ipotesi di una nuova partnership con Renault, considerato il modo burrascoso con cui austriaci e francesi si sono lasciati solamente due stagioni fa.

Ci sarebbe anche un'altra strada, complessa, che forse per adesso resterebbe soltanto una splendida suggestione: chiedere aiuto alla BMW che si congedò dal circus nel 2009 per investire nella Formula E (motori elettrici). Nel frattempo con la pausa di questa settimana, probabilmente Red Bull ed Alpha Tauri inizieranno a studiare meglio le prossime mosse da attuare, come preannunciato proprio dallo stesso Horner: "Ci prenderemo il tempo necessario per scegliere la soluzione più competitiva in termini di power unit per il 2022".