Dallo scorso 6 settembre, il giorno di un triste e inspiegabile ritiro dal Tour de France, di Fabio Aru si erano pressoché perse le tracce. Lo scalatore della UAE aveva abbandonato la corsa dopo una settimana di prestazioni deludenti, al culmine di un lungo periodo di crisi. Aru era uscito dal Tour dando l’immagine di un corridore allo sbando, non solo fisicamente ma anche nelle motivazioni. Il corridore sardo era rimasto staccato da tutti nelle fasi iniziali della nona tappa, aveva continuato per qualche chilometro tutto solo in fondo alla corsa fino alla decisione di ritirarsi.

Quell’uscita di scena suscitò molte critiche da parte della sua squadra, che vide in quel comportamento un po’ arrendevole una scarsa dimostrazione di professionalità.

Fabio Aru: ‘Dietro ad un atleta c’è una persona’

Fu soprattutto Giuseppe Saronni ad esporsi chiaramente per tutta la UAE Emirates. L’ex campione parlò di un corridore con problemi caratteriali e con poca capacità di reagire alle difficoltà. Da quella tumultuosa e discussa giornata che ha chiuso il suo Tour de France, ormai quasi due mesi fa, Fabio Aru non ha più partecipato a nessuna corsa. Il vincitore della Vuelta Espana 2015 si è allontanato dal mondo del Ciclismo per un bel po’, rifugiandosi nella sua Sardegna per un lungo periodo di riposo e riflessione.

Solo ora l’ex campione d’Italia è tornato a farsi sentire e a parlare di quanto accaduto davvero durante l’ultimo Tour de France, intervenendo in una delle dirette online dell’ex ciclista professionista Lello Ferrara, ora mattatore del web.

Pur apparentemente molto rilassato, Aru è sembrato molto risentito per le critiche ricevute dopo il suo ritiro dal Tour.

“Si fa presto ad esprimere giudizi e oltrepassare il limite, non si pensa che dietro ad un atleta c’è una persona”, ha dichiarato il corridore della UAE.

‘Non è giusto dire che ho problemi’

Fabio Aru è poi entrato più nel dettaglio di quanto successo quel 6 settembre al Tour, spiegando di essere stato condizionato anche da problemi personali.

“Il giorno prima di quella tappa ho ricevuto una notizia molto personale che mi ha scosso profondamente e che non ho sbandierato”, ha raccontato Aru, che ha poi replicato alle esternazioni arrivate dal team, e soprattutto da Saronni, per quel ritiro apparentemente non motivato, ultimo episodio di un periodo di crisi apparentemente senza fine. “La squadra lo sapeva ma non ha risparmiato giudizi”, ha commentato lo scalatore sardo rivolgendosi poi ai suoi tifosi. “Non sono depresso e non è giusto dire che ho problemi”, ha concluso Fabio Aru.

Con questa difficile stagione il corridore sardo ha concluso il suo contratto triennale con la UAE Emirates. Sul suo futuro sono circolate molte voci che lo hanno accostato a varie squadre, tra cui la Gazprom e la Alpecin, ma finora non è stato ancora concluso nessun accordo.