L’annuncio della firma del contratto con la Qhubeka Assos per la stagione 2021 ha chiarito il futuro di Fabio Aru, ma non sembra aver permesso al corridore sardo di fare pace con il proprio passato recente. L’ex Campione d’Italia ha vissuto tre anni particolarmente difficili alla UAE Emirates, in cui era arrivato a fine 2017 con un ricco contratto e delle ambizioni sfrenate. I risultati di Aru in questa avventura triennale nel team di Mauro Gianetti sono stati però fallimentari e la conclusione del rapporto è arrivata tra accuse reciproche, lasciando degli strascichi che il corridore non si è ancora messo alle spalle.
Aru, il ritiro dal Tour de France
L’emblematica conclusione della tormentata avventura di Fabio Aru alla UAE Emirates è stata all’ultimo Tour de France. Il vincitore della Vuelta 2015 ha abbandonato la corsa più importante del mondo alla nona tappa, dopo una settimana anonima che è stata il seguito di un’altra stagione senza nessun risultato davvero significativo. Nelle fasi iniziali di quella tappa, Aru è rimasto staccato da tutto il gruppo, pedalando per qualche chilometro in fondo alla corsa, staccato da tutti e inquadrato impietosamente dalle telecamere, prima di ritirarsi. L’ex Campione d’Italia aveva poi raccontato di essere rimasto colpito da una notizia personale, la morte del nonno avvenuta in quelle ore.
La squadra, stanca delle tre stagioni fallimentari del corridore sardo, non prese bene quel ritiro, e Giuseppe Saronni si sfogò durante la diretta tv della tappa, accusandolo di non avere carattere e di non saper affrontare le difficoltà.
Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, Aru è tornato a parlare di quella giornata vissuta al Tour de France che ha segnato la fine dell’avventura alla UAE Emirates.
Aru: ‘Dovevo andare oltre’
Aru ha ammesso di non aver saputo reagire alla notizia della scomparsa del nonno, ma non ha risparmiato critiche molto pesanti alla sua ormai ex squadra e in particolare a Saronni. “Dovevo essere capace di andare oltre la situazione emotiva creata dalla scomparsa di nonno Antonio” ha dichiarato lo scalatore di Villacidro, aggiungendo che “non basta un evento in anni di carriera per mettere in discussione la professionalità”.
Aru ha replicato in maniera molto dura a Saronni, dimostrando che i tre mesi passati da quella giornata al Tour de France non sono bastati a metabolizzare il giudizio espresso nei suoi confronti. “Ci sta che Gianetti o Matxin siano rimasti delusi, capisco meno le accuse a caldo di Saronni: le sue sono state parole dette solo per fare male. Non ne sapeva niente. Chi mi giudica da quella giornata non capisce nulla di Ciclismo. E di niente” ha dichiarato Aru.
Il corridore sardo proverà ora a rilanciare la sua immagine e la sua carriera nella sua nuova squadra, la Qhubeka Assos, con cui ha firmato un contratto annuale che è stato ufficializzato nei giorni scorsi.