In questa domenica ai campionati mondiali di biathlon in svolgimento a Pokljuka, in Slovenia, si è disputata la 12.5 km a inseguimento.

La gara prevede il compimento di cinque giri da due chilometri e mezzo con ben quattro soste al poligono, due in posizione sdraiata e due in piedi, con partenze in base ai distacchi della gara sprint.

A riconfermarsi campione del mondo a distanza di un anno è stato il francese Emilien Jacquelin

Il francese, secondo nella sprint, parte subito all'attacco, dimostrando di essere in giornata, con una precisione al poligono notevole.

Infatti, nessun errore al poligono è all'ultima sosta è impressionante la sua velocità di esecuzione.

In seconda posizione alle spalle del francese prevale lo svedese Sebastian Samuelsson, autore di una splendida gara, visto che partiva dall'ottava posizione ottenuta nella gara sprint. Lo svedese è perfetto sia sugli sci che al poligono, dove non commette nemmeno un errore, ma soprattutto nella volata finale, che gli permette di mettersi al collo la meritata medaglia d'argento.

In terza posizione conclude uno dei fratelli norvegesi Johannes Thingnes Boe, che conquista la medaglia di bronzo arrivando al traguardo appena alle spalle di Samuelsson, ma non in grado di fare lo sprint finale. Sulla prestazione del norvegese pesano i due errori al poligono compensati dalla solita eccezionale performance sugli sci.

In quarta e quinta posizione si classificano gli altri due francesi Simon Destieux e Quentin Fillot Mallet, a dimostrazione del loro ottimo stato di forma, e ben augurante in casa transalpina in vista della staffetta a squadre, in programma la prossima settimana.

Deludente la prestazione della medaglia d'oro della gara sprint, lo svedese Martin Ponsiluoma che, partito per primo già dal primo poligono, ha dovuto abbandonare i sogni di gloria, compiendo ben due errori.

Alla fine chiuderà solo tredicesimo con ben sei errori.

Deludono gli azzurri

Parlando degli azzurri, sicuramente ci si aspettava qualcosa di più, soprattutto da Lukas Hofer, che partiva dalla tredicesima posizione della sprint, ma cinque errori al poligono, sono stati troppi per sperare in una rimonta.

Sicuramente più soddisfatto è Thomas Bormolini, capace di recuperare alcune posizioni, alla fine chiuderà in diciottesima posizione, ma soprattutto per la precisione al poligono, con soli due errori.

Gli altri due azzurri concludono la gara nelle retrovie, Windisch trentaseiesimo con sette errori, mentre la delusione maggiore è per Bionaz, che partito dalla ventunesima posizione, chiude in ultima, a fronte di ben tredici errori, insomma una gara completamente da dimenticare.