C’è stata tanta Italia nella 12ª tappa della Vuelta España, ma alla fine a festeggiare è stato il danese Magnus Cort Nielsen, che sul traguardo di Cordoba ha bissato il successo già ottenuto a Cullera. La corsa è stata molto intensa e battagliata, con un bell’attacco portato da Giulio Ciccone sull’ultima salita di giornata. Il gruppetto comprendente l’abruzzese è stato però raggiunto nel finale e la EF è stata molto abile a lanciare lo sprint di Cort Nielsen, che ha resistito per poco alla rimonta di Andrea Bagioli. Da segnalare che anche nella 12ª tappa Primož Roglič ha avuto un incidente: lo sloveno è finito fuori strada a poco più di 50 km dall’arrivo, ma è riuscito a riprendere la corsa.

Vuelta, anche Yates coinvolto nell’incidente

La 12ª tappa della Vuelta España ha proposto un percorso collinare, con due salite di 3ª e 2ª categoria prima dell’arrivo a Cordoba, traguardo classico della corsa iberica. Il via è stato molto veloce e con diversi tentativi di fuga, finché è riuscito a sganciarsi un gruppetto comprendente Stan Dewulf, Jetse Bol, Julen Amezqueta, Mikel Iturria, Sebastian Berwick, Maxim Van Gils e Sander Armée.

La UAE Emirates ha condotto a lungo il gruppo, puntando sullo sprint di Matteo Trentin, uno dei corridori più veloci e resistenti su questi percorsi di media difficoltà. La corsa ha vissuto un imprevisto a poco più di 50 km dal traguardo quando, affrontando una curva a sinistra, diversi corridori sono finito fuori strada, tra il prato e una pericolosa rete metallica.

La caduta è avvenuta nelle posizioni di testa e per questo ha coinvolto anche corridori di alta classifica. Tra questi anche Adam Yates e Primož Roglič, al secondo incidente in tre giorni. Lo sloveno è riuscito a ripartire abbastanza velocemente e senza grossi danni, mentre il più malconcio è parso Nélson Oliveira. Anche lo spagnolo è comunque riuscito a riprendere la sua corsa.

Ci prova Ciccone

La fuga si è dissolta sull’ultima salita di giornata, l’Alto de Quatorce por Ciento, dove la UAE ha perso le redini del gruppo, vista anche qualche difficoltà accusata da Trentin nella parte più dura. La corsa è diventata così più aperta e ad approfittarne è stato Giulio Ciccone. Lo scalatore abruzzese ha reagito bene alle ultime due giornate un po’ sottotono ed ha ripreso la verve di attaccante che lo ha sempre contraddistinto.

Il corridore della Trek è riuscito a portare via un quartetto comprendente anche Romain Bardet, Jay Vine e Sergio Henao.

Il gruppo si è notevolmente selezionato sulla fase finale della salita e questo ha permesso a Ciccone e compagnia di guadagnare una trentina di secondi e assaporare la buona riuscita della fuga. Invece negli ultimi dieci chilometri pianeggianti la BikeExchange di Michael Matthews è riuscita a organizzarsi e portarsi in testa in forze, con l’aiuto anche della UAE. All’ultimo chilometro la fuga è stata così annullata, ma le due squadre che hanno condotto l’inseguimento sono state sorprese e beffate da un movimento perfetto della EF, che con Keukeleire ha lanciato con grande tempismo la volata di Magnus Cort Nielsen.

Il danese è stato seguito prontamente solo da Andrea Bagioli, che ha prova a rimontarlo, ma fermandosi a mezza ruota dal successo. Cort Nielsen è così andato a vincere la sua seconda tappa in questa Vuelta España, davanti al giovane italiano, con i grandi delusi di giornata, Matthews e Trentin, al terzo e quarto posto.

La classifica generale non è cambiata: il norvegese Odd Christian Eiking ha mantenuto la sua maglia rossa con 58’’ di vantaggio su Guillaume Martin e 1’56’’ su Primož Roglič.