Nel mondo del Ciclismo si continua a parlare del fenomeno Tadej Pogačar. L’ultima meraviglia del campione sloveno, la vittoria al Giro di Lombardia di sabato 9 ottobre, ha consegnato alla storia del ciclismo una stagione che è già leggendaria, al pari dei miti Fausto Coppi ed Eddy Merckx, gli unici capaci finora di vincere un grande giro e due classiche monumento nello stesso anno. L’apparente semplicità con cui il corridore della UAE Emirates sta raggiungendo questi traguardi e la sua giovanissima età, appena 23 anni, lasciano immaginare un dominio ancora lungo e incontrastato, aprendo la strada a paragoni forti con i più grandi della storia.

Ciclismo, il Ganda a oltre 24 km all’ora

Se il palmarès e la sensazione visiva non bastassero a delineare completamente la forza e il potenziale in prospettiva del campione sloveno, si può ricorrere all’analisi di alcuni numeri per capire la portata del fenomeno Pogačar.

Grazie all’app Strava, il servizio usato da ciclisti professionisti e cicloamatori di tutto il mondo e di tutti i livelli per condividere i propri percorsi di allenamento, è possibile avere un’idea delle prestazioni raggiunte da Tadej Pogačar e confrontarle con quelle dei suoi avversari. Molti corridori che hanno gareggiato al Giro di Lombardia di sabato hanno condiviso i dati della corsa e tra questi c’è anche il fuoriclasse della UAE.

Particolarmente interessanti sono i numeri ricavati dalla scalata al Passo Ganda, punto nevralgico e decisivo della corsa, dove Tadej Pogačar ha attaccato restando da solo al comando. Il Passo Ganda è una salita piuttosto lunga e difficile, di 9,4 km con pendenza media del 7%. Il corridore sloveno ha completato l’ascesa in 23’12’’, nuovo tempo record per questa salita, con una velocità media di 24,4 km/h.

La VAM, la velocità ascensionale media, è stata altissima, ben 1.724.

Resiste la scalata a Colle Aperto del 2017

Tra i corridori che hanno condiviso i dati del Giro di Lombardia su Strava, il più vicino a Pogačar sul Passo Ganda è Michael Woods. Il canadese ha completato la scalata in 23’43’’, con una VAM di 1.686. Masnada, poi secondo all’arrivo, è salito in 23’47’’, mentre Remco Evenepoel, staccato verso metà ascesa, è arrivato allo scollinamento in 25’14’’.

Sull’ultima difficoltà della corsa, la breve salita verso Largo Colle Aperto a Bergamo, Pogačar e gli altri campioni del Giro di Lombardia non sono riusciti ad avvicinare i tempi da record stabiliti nel finale della tappa del Giro d’Italia 2017, che ripercorreva le stesse strade di questa edizione della classica. Forse favoriti anche da condizioni climatiche diverse, i corridori scalarono il Colle Aperto con tempi decisamente più veloci. Vincenzo Nibali segnò il record con 2’40’’, mentre Tadej Pogačar e Fausto Masnada sono saliti quest’anno in 3’03’’.

I dati della volata finale del Giro di Lombardia tra Pogačar e Masnada confermano che il campione sloveno ha grande attitudine anche agli sprint: nonostante abbia condotto l'andatura per molti chilometri con l'avversario a ruota, è riuscito a raggiungere una velocità di 63,4 all'ora contro i 61,6 del corridore della Deceuninck.