Doveva essere una tranquilla giornata di transizione in attesa delle ultime due tappe di montagna del Giro d'Italia, invece la frazione per velocisti di Treviso ha riservato grandi emozioni e sorprese. La corsa è partita senza João Almeida, risultato positivo alla Covid-19. Il corridore portoghese ha così dovuto dire addio al suo quarto posto in classifica generale e alla maglia bianca che aveva ormai in pugno. La tappa si è poi risolta in un entusiasmante braccio di ferro tra quattro fuggitivi e il gruppo tirato dalle squadre dei velocisti, una lotta che alla fine ha premiato il coraggio e la generosità degli attaccanti.
In uno sprint tiratissimo Dries De Bondt ha avuto la meglio per pochi centimetri di Edoardo Affini, mentre subito dietro Alberto Dainese ha vinto la platonica volata per la quinta piazza.
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Giro d'Italia, fuga a quattro
La diciottesima e quartultima tappa del Giro d'Italia prometteva di riportare sul palcoscenico i grandi velocisti della corsa rosa per un'ultima recita, prima del gran finale del week end, riservato alla lotta per la maglia rosa. Il percorso da Borgo Valsugana a Treviso proponeva solo qualche saliscendi, tra cui il Muro di Cà del Poggio a una cinquantina di chilometri dall'arrivo.
In partenza si sono susseguiti gli scatti, poi dopo qualche chilometro è riuscito ad avvantaggiarsi un quartetto formato da Dries De Bondt (Alpecin-Fenix), Edoardo Affini (Jumbo-Visma), Davide Gabburo (Bardiani CSF) e Magnus Cort Nielsen (EF). Il gruppo non ha lasciato molto spazio alla fuga, che nella fase centrale ha intelligentemente rallentato l'andatura portando anche le squadre dei velocisti ad adeguarsi al ritmo più blando.
I quattro battistrada hanno così tratto in inganno il plotone e, dopo aver superato il Muro di Cà del Poggio, hanno tirato fuori tutte le loro energie per dare nuovo vigore all'azione. Il gruppo ha impiegato qualche chilometro per reagire a questo violento cambio di ritmo e nel frattempo la fuga ha sfiorato i tre minuti di vantaggio.
Groupama, Quick-Step e UAE hanno poi dato una vigorosa accelerata che ha diminuito il distacco e spezzato il gruppo. In questa fase a ritmo forsennato è rimasto attardato Juan Pedro López, ottavo in classifica e nuova maglia bianca dopo il ritiro di Almeida.
Tre tappe per la Alpecin Fenix
De Bondt, Cort Nielsen, Affini e Gabburo hanno continuato con piena collaborazione volando velocemente verso il traguardo di Treviso e difendendo una manciata di secondi decisivi, rendendo vano lo sforzo delle squadre dei velocisti. La tappa si è così decisa con uno sprint a quattro, una volata di logoramento al termine di una corsa a 45 di media. Cort Nielsen ha tirato lo sprint, con Affini e De Bondt che gli hanno preso la scia per superarlo e giocarsi la vittoria.
Il belga è andato alla rimonta e ha beffato Affini per pochi centimetri, regalando il terzo successo alla Alpecin in questo straordinario Giro d'Italia. Cort Nielsen ha chiuso terzo davanti a Gabburo, mentre Dainese ha sprintato davanti a Démare, Cimolai e Cavendish per la quinta piazza.
Juan Pedro López ha concluso la tappa con un pesante ritardo di 2'57'' che lo ha fatto retrocedere dietro a Pozzovivo nella classifica generale.
Richard Carapaz è ancora in maglia rosa con 3'' su Hindley e 1'05'' su Landa, mentre Nibali è salito al quarto posto a 5'48''.
La classifica del Giro d'Italia dopo la 18° tappa pic.twitter.com/y8xR2PTzIE
— Alessandro Cheti (@girociclismo) May 26, 2022