Lo spettacolo regalato dal Tour de France, che si è concluso due giorni fa a Parigi con il successo di Jonas Vingegaard, continua a riecheggiare nel mondo del Ciclismo. Tra i corridori più esperti del gruppo con le sue otto presenze al Tour, il britannico del team Ineos Luke Rowe ha analizzato la corsa in un'intervista a Velonews, in cui ha fatto una serie di considerazioni.

Rowe, che corre fin dal 2012 nella Sky/Ineos, ha vissuto in prima linea tutto il periodo di dominio di Chris Froome, avendolo accompagnato come gregario in tre dei suoi quattro assalti vittoriosi alla maglia gialla. Il 32enne gallese si è guadagnato sul campo una grande esperienza nella corsa francese, e si è detto convinto che sia Egan Bernal, l'attuale leader della Ineos fermo per infortunio, che il miglior Chris Froome avrebbero lottato per la vittoria in questo Tour de France.

Rowe: 'È stato il Tour più impegnativo'

Contrariamente agli anni del predominio di Froome, in questo Tour de France la Ineos ha corso in maniera molto attenta e guardinga.

Il leader è stato Geraint Thomas, che con una prova solida e regolare, ma senza acuti, ha consolidato il terzo posto nella classifica generale dietro alle stelle Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar. Luke Rowe, alla sua ottava presenza al Tour de France, ha spalleggiato Thomas nei tratti a lui più congeniali, in pianura e nelle parti più veloci.

Rowe ha testimoniato quanto sia stata impegnativa questa edizione della corsa. "È stato il Tour più impegnativo tra quelli che ho fatto" ha commentato il 32enne della Ineos. Il gallese ha spiegato che quest'anno non ci sono mai stati momenti di pausa: "Di solito c'era sempre almeno un giorno in cui andava via una fuga di due corridori in una tappa da volata.

Ma non ci sono state tappe così. C'è stata battaglia fin dal chilometro zero, tutti i giorni e anche quando è andata via la fuga è arrivata una squadra a spingere in testa al gruppo. I distacchi in classifica sono stati molto ampi e per questo ci sono state quindici squadre intenzionate a giocarsi tutto nelle vittorie di tappa. Il modo in cui è stato corso è stato davvero incredibile, come una serie di classiche. Arrivavamo sul bus e ci dicevamo: oggi è stato come un Giro delle Fiandre" ha testimoniato Rowe.

'Con Bernal li avremmo sfidati'

Il corridore della Ineos ha dichiarato che il livello si sta alzando sempre di più, ma che le prestazioni di Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar, apparsi come di un'altra categoria in questo Tour rispetto a tutti gli altri uomini di classifica, non sono state superiori a quelle del miglior Chris Froome.

Rowe ha accompagnato per tre volte Froome in maglia gialla a Parigi, e si è detto convinto che "nel suo periodo al top, sarebbe stato con Vingegaard e Pogačar sulle salite di questo Tour de France". Il gallese ha ammesso che i Tour dominati dalla sua Sky non siano stati il massimo dello spettacolo, soprattutto al confronto delle emozioni regalate da quest'ultima edizione della corsa. "Noi eravamo conservatori, guardando indietro era una corsa noiosa e robotica, ma continuo a sostenere il fatto che fosse il modo migliore per difendere la maglia gialla" ha osservato Rowe.

Il gallese della Ineos ha parlato anche di Egan Bernal, il suo compagno che quest'anno è rimasto fermo a causa di un grave incidente in allenamento.

Secondo Rowe lo scalatore colombiano, vincitore del Tour nel 2019, avrebbe potuto inserirsi nella lotta per la maglia gialla senza quel maledetto incidente. "L'unico dei nostri che può competere con Vingegaard e Pogačar, se è al meglio delle sue possibilità, è Egan, ma ovviamente ora c'è un grosso punto interrogativo su questo. Si sta allenando, sarebbe stato il nostro capitano e con lui avremmo potuto sfidarli. Se li avremmo battuti non lo so" ha dichiarato Luke Rowe.