Il Giro d'Italia arriva oggi al suo ultimo atto. Dopo l'adrenalinico e sorprendente finale della tappa di ieri sul Monte Lussari, che ha sancito il sorpasso in extremis di Primož Roglič ai danni di Geraint Thomas, la corsa rosa si chiude nel suggestivo scenario di Roma. Era dal 2018, l'anno della vittoria di Chris Froome, che il Giro non si concludeva nella Capitale. Allora la tappa romana fu segnata più dalle polemiche per la pericolosità del percorso, dissestato e pieno di buche, che dall'aspetto tecnico e agonistico, dando un'immagine non proprio positiva del Giro e della città.

A distanza di cinque anni RCS Sport e il Comune di Roma hanno deciso di riprovarci, allestendo un tracciato che dovrebbe coniugare una maggior sicurezza e una valorizzazione del patrimonio artistico della Capitale.

Il Giro d'Italia a Roma dopo cinque anni

Contrariamente a quanto avviene nelle altre grandi corse a tappe, il Giro d'Italia non ha un rapporto speciale con la Capitale. Mentre il Tour de France e la Vuelta a España si concludono tradizionalmente a Parigi e Madrid, il Giro raramente ha fatto tappa a Roma. I motivi di questo rapporto freddo tra il Giro e la Capitale d'Italia sono soprattutto la lontananza di Roma dalle Alpi, dove si svolgono le tappe dell'ultima settimana di corsa, la scarsa passione della città per il ciclismo e il fatto che a Milano, dove spesso si conclude la corsa rosa, ha sede la Gazzetta dello Sport, il giornale promotore.

Quest'anno il Giro e Roma provano a incontrarsi di nuovo e iniziare a costruire un progetto per il futuro. Dopo la cronoscalata di ieri sul Monte Lussari, in Friuli, la carovana rosa ha affrontato un lunghissimo trasferimento, ben 700 chilometri per spostarsi a Roma, dove oggi parte la frazione conclusiva con il traguardo nel cuore della Capitale.

Mollema: 'Trasferimento inutile'

Questo viaggio dal Friuli al Lazio, al termine di una corsa tappa e con tre settimane di corsa e fatiche nelle gambe, non è piaciuto a tutti i corridori. Bauke Mollema, uno degli uomini più esperti del gruppo, ha criticato apertamente la scelta di RCS Sport di portare l'arrivo a Roma con questo lunghissimo viaggio: "Che trasferimento inutile - si è lamentato il corridore olandese della Trek-Segafredo - È un peccato che dobbiamo andare fino a Roma, ma così è il Giro d'Italia".

Mollema ha parlato brevemente anche del suo Giro d'Italia e della sua cronometro sul Monte Lussari. Il corridore olandese sperava di vincere una tappa, ma non è riuscito a ritagliarsi lo spazio che pensava e anche nella crono friulana non è stato particolarmente incisivo: "Ho iniziato bene, ho finito meno. Tuttavia, non credo di essere partito troppo forte. Sulla salita sono andato al limite, speravo di arrivare tra i primi dieci, ma dopo cinque minuti non avevo più niente da dare".