Il Giro d'Italia ha regalato finalmente una grande giornata di Ciclismo e di forti emozioni nella sua ventesima e penultima tappa, la cronoscalata al Monte Lussari. Dopo due settimane di corsa molto bloccata e qualche sprazzo di battaglia nelle tre tappe di montagna degli ultimi giorni, tra Bondone e Tre Cime di Lavaredo, il finale è stato segnato da un colpo di scena. Geraint Thomas, partito in maglia rosa con 26'' di vantaggio su Primož Roglič, sembrava in grado di gestire la situazione e condurre in porto la vittoria. I due grandi avversari di questo Giro sono transitati con un tempo quasi identico al primo stop cronometrico, nella parte in falsopiano, e anche sulle rampe iniziali del Monte Lussari, un'ascesa terribile con una pendenza media del 12%, il gallese in rosa è sembrato poter amministrare il vantaggio.

Ciclismo, Roglič ribalta il destino

Primož Roglič ha iniziato a recuperare qualche secondo nella fase centrale della scalata, ma un salto di catena, avvenuto mentre passava su una canaletta di scolo, lo ha costretto a fermarsi. Lo sloveno ha prontamente rimesso a posto la catena, e un tifoso a bordo strada lo ha aiutato a riprendere la sua marcia, cosa non semplice viste le pendenze estreme del tratto in cui si è verificato l'incidente meccanico.

Da qui la scalata di Roglič è diventata una marcia trionfale. Il campione sloveno ha ribaltato la situazione e il destino che lo indicava ancora una volta come lo sconfitto, proprio come nella cronoscalata de La Planche des Belles Filles nel Tour 2020, quando perse una maglia gialla che sembrava già sua al penultimo atto della corsa.

Stavolta il colpo di sfortuna si è trasformato nella molla per aggredire l'ultima parte della salita, dove invece Geraint Thomas ha faticato più del previsto, consumando così il passaggio di maglia rosa.

'Non mi sono fatto prendere dal panico'

Primož Roglič ha conquistato il successo nella tappa di Monte Lussari con 40'' su Thomas, abbastanza per impossessarsi della maglia rosa alla vigilia della passerella romana e mettere le mani sul suo primo Giro d'Italia.

Nel dopo corsa il campione della Jumbo-Visma ha parlato di quell'episodio del salto di catena, che si è rivelato un incredibile segno del destino, un modo di chiudere il cerchio tra la vecchia vita sportiva di Roglič, il Tour perso in maniera traumatica e questo trionfo quando ormai tutto appariva perduto.

"Non mi sono fatto prendere dal panico, fa parte della corsa.

Ho rimesso la catena e sono ripartito", ha spiegato Primož Roglič al termine della corsa sull'episodio del salto di catena, aggiungendo: "Devo ringraziare mille volte quell'uomo che mi ha spinto così forte per farmi ripartire".

Dopo qualche ora si è scoperto che il tifoso che lo ha spinto dopo il salto di catena era un suo vecchio amico e compagno di squadra, non del mondo del ciclismo, ma del salto con gli sci. Prima di diventare un campione di ciclismo, Primož Roglič si era infatti dedicato agli sport invernali e in particolare al salto con gli sci, vincendo anche un oro ai Mondiali juniores a Tarvisio, proprio la città sede di partenza di questa tappa del Giro d'Italia. L'uomo che ha aiutato Roglič a ripartire si chiama Mitja Mežnar ed è stato un suo compagno di nazionale. Curiosamente i due si sono ritrovati in questo momento cruciale per il campione sloveno, uno strano segno del destino che ha aiutato Roglič a concretizzare il sogno di vincere il Giro d'Italia.