La gara in linea dei Mondiali di Ciclismo di Glasgow si è conclusa con la stessa immagine già vista in tante altre importanti occasioni, con Mathieu Van der Poel in trionfo e Wout van Aert ad indossare i panni dello sconfitto. L'eterno duello tra i due fuoriclasse si è riproposto una volta di più, come ai Mondiali di ciclocross dello scorso inverno, come nelle classiche di primavera, sempre con lo spunto vincente, il colpo da ko, messo a segno dall'olandese dopo una corsa tra giganti. Van Aert ha incassato l'ennesimo secondo posto con delusione, ma senza rimpianti e recriminazioni, se non per l'aver dovuto correre senza auricolari.

Contrariamente a quanto accade in tutte le altre corse della stagione, ai Mondiali non è infatti permesso il contatto radio con i tecnici sulle ammiraglie, un divieto che il campione belga ha definito "ridicolo".

Wout van Aert: 'Non abbiamo fatto errori'

Nelle sue prime parole del dopo corsa, Wout van Aert ha analizzato il suo Mondiale e quello di tutto il Belgio, spiegando di aver interpretato bene la prova. "Non posso essere super felice. Il mio obiettivo era vincere. Ma ora non sono nemmeno troppo deluso. Ho fatto una buona gara, non ho commesso errori, ho avuto intorno a me una squadra forte ed ero nella fuga giusta" ha commentato van Aert, che ha dovuto ancora una volta ammettere che il grande rivale ha avuto una marcia in più nel momento decisivo della corsa.

"Sentivo che Mathieu era il più forte. Ero sulla sua ruota quando ha attaccato, sono riuscito a seguirlo per dieci secondi, poi le luci si sono spente e ci ha fatto staccare tutti. Devo accettarlo, ho cercato di trarne il meglio. Quindi alla fine sono comunque contento del secondo posto" ha dichiarato il campione della Jumbo Visma.

Wout van Aert ha raccontato che durante la corsa non ha avuto notizie sulla caduta di Van der Poel, avvenuta mentre l'olandese era in testa da solo e lui all'inseguimento con Pogacar e Pedersen. L'assenza dei collegamento radio con le ammiraglie ha fatto sì che i corridori abbiano gareggiato senza sapere esattamente la situazione e l'evoluzione della corsa.

"L'ho saputo dopo l'arrivo che era caduto. Corriamo senza radioline ed è strano. Lui ha dimostrato di essere il più forte. Se non hai nessuna informazione allora corri per il secondo posto. Se avessimo saputo che era caduto, avremmo potuto tirare più forte. Ma alla fine è solo meglio che la caduta sia stata senza conseguenze. Però continuo a ripeterlo: è difficile correre senza comunicazioni radio. Siamo professionisti e ci siamo abituati. È semplicemente ridicolo" ha commentato van Aert.

'Motivato per la cronometro'

Il belga ha spiegato che senza le radioline è stato complicato anche parlare con i compagni e decidere una strategia comune da seguire, soprattutto con gli altri leader Philipsen e Evenepoel.

“A cinque giri dalla fine mi hanno detto che stavano soffrendo. Ma ancora una volta, senza la radio è una corsa alla cieca e devi seguire il tuo istinto. Le mie sensazioni erano buone, Remco era più sulla difensiva, ho avuto questa impressione. Quindi ho sentito abbastanza rapidamente che sarei diventato il leader" ha dichiarato van Aert, che ora cercherà di recuperare le energie per concentrarsi sulla gara a cronometro, in programma venerdì 11 agosto.

"Con una vittoria sarebbe stato difficile mantenere la concentrazione, ma non ho vinto, quindi resto motivato" ha concluso van Aert.