La gara in linea dei Mondiali di Ciclismo di Glasgow ha regalato l'ennesimo show di questa stagione davvero entusiasmante. La corsa che ha visto il trionfo di Mathieu Van der Poel, protagonista di un assolo nell'ultimo giro e mezzo del circuito scozzese, è stata di altissimi contenuti tecnici e emotivi, smentendo chi temeva un Mondiale deludente a causa di un percorso un po' strano. Nei giorni di avvicinamento alla prova, diversi corridori e tecnici, tra cui il Ct francese Thomas Voeckler e i belgi van Aert e Benoot, avevano commentato in maniera molto negativa il tracciato disegnato per le vie di Glasgow, definendolo "ridicolo" e "non adatto ad un mondiale".
A conti fatti, con l'incredibile spettacolo che ha offerto la corsa, queste opinioni sono state spazzate via, ma dalle pagine de L'Equipe l'ex campione Philippe Gilbert ha ribadito una volta di più il suo pensiero sul circuito scozzese, definito senza mezzi termini "indegno di un Mondiale".
Gilbert: 'Non c'era l'assistenza tecnica'
Philippe Gilbert, già Campione del Mondo nel 2012 a Valkenburg, ha spiegato che le caratteristiche per percorso hanno portato all'uscita di scena, per mera sfortuna, di diversi corridori importanti. Il circuito, ripetuto dieci volte dai professionisti, era disegnato nelle vie del centro di Glasgow e prevedeva una continua serie di curve, una cinquantina in appena quattordici chilometri.
Questa particolare conformazione, unita ai tanti saliscendi, ha spezzettato ben presto il gruppo, rendendo impossibile l'assistenza meccanica a quei corridori vittime di forature o altri problemi.
"Mathieu Van der Poel era il mio favorito numero uno visto il percorso,estremamente tecnico e difficile, un circuito urbano che definirei indegno di un Mondiale" ha commentato Philippe Gilbert su L'Equipe.
"Troppi corridori hanno perso la loro possibilità per problemi meccanici dovuti alla mancanza di assistenza tecnica, viste queste 48 curve in ogni giro. È stato triste vedere, per esempio, Christophe Laporte e molti altri perdere le proprie chance perchè le ammiraglie erano troppo lontano" ha spiegato Gilbert.
'Van Aert ha attaccato quindici volte, VDP una'
Analizzando la corsa, Gilbert si è detto impressionato dal vincitore Mathieu Van der Poel e dalle sue capacità di guidare su un percorso così tecnico. "Ho corso con lui qualche volta. Io ero abbastanza bravo a fare le curve forte, ma quando ero dietro di lui dovevo impegnarmi al massimo per non perdere contatto. È veramente molto al di sopra di tutti gli altri in questa cosa. E poi si è molto calmato, non è più come ad Harrogate nel 2019 quando ebbe una crisi di fame. Qui è rimasto dietro, ma non troppo lontano, ha rimontato quando serviva, ha fatto delle piccole accelerazioni fino a piazzare lo scatto decisivo" ha commentato l'ex Campione del Mondo.
Gilbert ha analizzato anche la corsa della nazionale belga e soprattutto di Wout van Aert, che ancora una volta ha dovuto vestire i panni dello sconfitto nell'Eterno duello con MVDP. "Sono deluso per van Aert, ha preso ancora una medaglia d'argento. Ha attaccato quindici volte invece di una come ha fatto Mathieu. Deve avere più istinto da assassino per poter vincere" ha commentato Philippe Gilbert.