La trasformazione di Jonas Vingegaard, da giovane corridore incerto e senza grandi aspettative a numero uno delle grandi corse a tappe del ciclismo mondiale, ha sbalordito e creato qualche perplessità tra appassionati e addetti ai lavori. Arrivato alla Jumbo Visma nel 2019, senza aver ottenuto risultati di rilievo nelle categorie giovanili, il corridore danese ha scalato velocemente le vette del successo, rivelando doti innate che erano rimaste nascoste nella prima parte della carriera. Dietro a questa esplosione, che ha portato Vingegaard a vincere due Tour de France, c'è il lavoro di uno staff di prim'ordine attento ad ogni dettaglio, la vicinanza della famiglia che gli ha fatto acquisire più sicurezza, e un allenatore con cui ha intrecciato un bel rapporto personale e professionale, Tim Heemerkerk.
In un'intervista a Wielerrevue, Heemerkerk ha parlato di alcune delle doti che hanno portato Vingegaard alla doppia vittoria al Tour, su tutte la capacità "di esprimere i massimi valori di potenza a fine gara".
Heemerkerk: 'Jonas si rimette in forma molto velocemente'
Tim Heemerkerk ha raccontato che le prestazioni di Vingegaard non mostrano nessun decadimento con il passare delle ore in bicicletta, ed anzi, che più le corse sono dure e lunghe, più i suoi dati migliorano. Questa capacità si è rivelata particolarmente importante nelle corse a tappe, in cui la resistenza e la costanza agli sforzi prolungati rappresentano un punto chiave.
"La qualità più grande di Vingegaard è che riesce a pedalare con la potenza che produce in allenamento anche alla fine di una gara.
Questo succede anche in una gara di tre settimane" ha raccontato l'allenatore del campione danese. "I veri ciclisti 'top' si distinguono dagli altri per essere in grado raggiungere i valori massimi a fine gara. Può farlo anche in quota o quando il clima è molto caldo" ha aggiunto Heemerkerk, a cui è stato chiesto un paragone tra il suo campione e il suo grande avversario, Tadej Pogačar: "Chi vincerebbe una corsa come la Parigi Nizza preparandosi da zero in un paio di settimane?
Questa è una domanda difficile. Non so cosa fa Pogačar, ovviamente. Quello che so è che Jonas fa progressi molto rapidi in due settimane. Di tutti i corridori con cui ho lavorato, Jonas è quello che può rimettersi in forma più velocemente, se gli vengono dati i giusti incentivi" ha commentato l'allenatore di Vingegaard.
"Siamo una buona coppia perchè siamo entrambi riservati"
Heemerkerk ha spiegato che Vingegaard ha una straordinaria capacità di adattamento a particolari stimoli come l'altura, il recupero dagli infortuni o le condizioni climatiche estreme. "È stato in quota per più di cinque settimane prima del Tour e poi il suo corpo ha continuato ad adattarsi. Il corpo ha una memoria. Quindi se costruisci l'allenamento in altitudine, si adatterà più rapidamente quando è in quota. Jonas è una persona che si adatta rapidamente quando si presentano determinati tipi di sfide, come l'altitudine, il caldo o un infortunio" ha commentato Heemerkerk.
L'allenatore ha ricordato un episodio su questo tema. "Dopo dieci giorni senza allenamenti a causa del Covid, Jonas è migliorato molto rapidamente in due settimane.
In questa fase della sua carriera, sta semplicemente progredendo più velocemente degli altri ciclisti della squadra e del gruppo" ha raccontato Heemerkerk, spiegando di aver raggiunto un ottimo feeling con Vingegaard. "Siamo una buona coppia perché siamo entrambi riservati, introversi. Grazie a Jonas ho imparato molto anch'io", ha concluso Heemerkerk.