La notizia della probabile presenza di Wout van Aert al Giro d'Italia ha provocato molte reazioni nel mondo del ciclismo. Secondo le anticipazioni pubblicate nei giorni scorsi da La Gazzetta dello Sport, il campione della Jumbo-Visma vorrebbe cambiare il suo programma nel 2024, tralasciando per la prima volta il Tour per debuttare nella corsa rosa, dove punterebbe a un piazzamento tra i primi cinque in classifica generale. Questa scelta appare come uno spartiacque verso una nuova fase della carriera del belga. In un'intervista rilasciata a GCN (Global Cycling Network), l'ex campione Johan Museeuw ha criticato questo programma e il modo di correre di van Aert.

"È troppo generoso e non ha nessun killer instinct per vincere le corse. In un grande giro può fare una top ten, ma a cosa gli serve?", ha commentato il campione fiammingo.

'Conta solo il numero delle vittorie'

Secondo Johan Museeuw il progetto di Wout van Aert di cominciare a misurarsi con la classifica generale delle grandi corse a tappe è un grande errore. “Devi concentrarti su ciò in cui sei bravo. Van Aert è bravo nelle gare di un giorno. Questo è dove dovrebbe mettere la sua attenzione", ha dichiarato Museeuw. "Ovviamente può essere forte al Tour de France e potrebbe ottenere una top ten in un grande giro, ma a cosa gli serve? È chiaro che non può vincere una gara come il Tour de France", ha commentato l'ex campione.

Museeuw ha fatto un paragone tra Wout van Aert e il suo rivale di sempre, Mathieu van der Poel. Secondo l'ex campione del mondo a van Aert manca quel sano egoismo che ha portato VDP a concretizzare il suo talento in una serie impressionante di vittorie pesanti, probabilmente anche a causa della visione del Ciclismo che ha la Jumbo-Visma.

La squadra giallonera ha sempre messo il gruppo davanti alle individualità, come è emerso chiaramente sia nell'ultima Vuelta España che nella classica Gand-Wevelgem, in cui il belga ha lasciato vincere il compagno Laporte.

"Wout è troppo generoso e la Gand-Wevelgem ne è l’esempio perfetto. Per me Van Aert non ha alcun killer instinct per vincere una corsa.

Alla fine della carriera conta solo il numero delle vittorie. Non si tratta di ciò che hai regalato", ha commentato Museeuw, spiegando che invece Van der Poel e la Alpecin hanno un approccio più votato alle individualità.

"Van der Poel è più un killer di Van Aert, a volte fa da apripista a Jasper Philipsen, ma questo è tutto”, ha analizzato l'ex campione.

Museeuw: 'Deve puntare alle classiche'

Secondo Johan Museeuw il tentativo di trasformarsi in corridore da grandi giri potrebbe minare definitivamente le possibilità di van Aert di conquistare quelle classiche che più gli si addicono, ma che non è ancora riuscito a vincere.

"Penso che Van Aert abbia tutte le carte in regola per vincere la Roubaix e il Giro delle Fiandre, ma finora non ci è riuscito.

Se vuole provare a vincere il Giro d'Italia deve perdere uno o due chili e fare un programma diverso. Questo significa che non sarà così forte nelle classiche di primavera", ha commentato Museeuw, invitando il connazionale a dedicarsi completamente alle corse di un giorno. "Non credo sia una buona idea per lui puntare alla classifica generale al Giro. Per me deve puntare alle classiche di primavera, alle corse di un giorno e alle Olimpiadi", ha concluso Johan Museeuw.