Tra una vacanza e un evento promozionale i campioni del ciclismo professionistico stanno cominciando anche a gettare le basi in vista della stagione 2024. L'argomento tipico di questo periodo di pausa delle corse è "chi farà cosa", pensando ai programmi e agli obiettivi che i corridori più attesi si stanno ponendo. Per i top team del World Tour il compito di districare le ambizioni e i calendari dei tanti corridori di alto livello in organico può presentare non poche spine. Nella UAE Emirates il ventenne rampante Juan Ayuso è smanioso di debuttare al Tour de France, ma Tadej Pogačar gli ha lanciato un chiaro e secco avvertimento: "La squadra deve decidere per lui cosa farà, tutti hanno dei desideri, ma non si realizzano così facilmente".
'Ayuso sta crescendo come corridore e come persona'
Tra il numero uno del Ciclismo mondiale Tadej Pogačar e l'emergente e ambizioso compagno di squadra Juan Ayuso non sembra esserci un feeling particolarmente forte. In questi anni vissuti insieme alla UAE Emirates i due hanno seguito dei programmi paralleli senza condividere quasi nessuna corsa. Ayuso non è mai apparso molto propenso a lavorare per i compagni e il suo modo di fare un po' individualista è emerso anche in alcune dichiarazioni particolarmente ambiziose.
Per il 2024 Ayuso vorrebbe fare il suo debutto al Tour de France, la corsa più importante del ciclismo mondiale, in cui il ruolo di leader è chiaramente in mano a Tadej Pogačar, forte di due vittorie e due secondi posti negli ultimi quattro anni.
Il campione sloveno ha voluto avvertire per tempo il compagno e mettere in chiaro i rispettivi ruoli e le scelte che faranno i tecnici della squadra: "Penso che Ayuso stia crescendo come corridore e anche come persona. Ha un livello elevato, ma la dirigenza della squadra deve decidere per lui cosa farà, perché tutti hanno desideri ma non si realizzano così facilmente".
Pogačar: 'Vorrei fare tutte le corse, ma è impossibile'
Il campione sloveno non è sembrato particolarmente convinto dalla possibilità di avere Juan Ayuso come numero due o alternativa al Tour de France, sulla falsariga di quanto fatto in diverse corse dai Jumbo fin dalla passata stagione. "La Jumbo aveva tre leader alla Vuelta e hanno fatto abbastanza bene.
Oggi è buono avere due leader e molti team seguono questa strategia, ma è sempre più facile avere un corridore solo davanti", ha commentato Pogačar, invitando Ayuso a rispettare le strategie e le scelte operate dai tecnici della squadra.
"Se io facessi il mio programma di corse da solo probabilmente non vincerei molto. Vorrei farle tutte, ma è impossibile. A me piacciono le corse. Amo il Tour de France, ma vorrei fare il Giro e la Vuelta e tante corse di un giorno, la squadra è quella che deve organizzare per raggiungere tutti gli obiettivi meglio possibile", ha commentato Tadej Pogačar.