In un'intervista rilascia al giornale francese L'Equipe, il team manager della Movistar Eusebio Unzué ha lanciato una proposta che non mancherà di far discutere nel mondo del ciclismo. Unzué si è lamentato dell'immobilismo del Ciclismo, fermo a concetti e regole vecchie di quarant'anni ed ha chiesto di introdurre una novità che sarebbe davvero epocale. "Perchè non consentire le sostituzioni quando un corridore è costretto ad abbandonare un grande giro nella prima settimana?" ha proposto Unzué.

"Il ciclismo è lo sport più immobile"

Eusebio Unzué è uno dei manager più esperti del ciclismo professionistico.

Con la sua squadra ha attraversato generazioni di campioni, da Delgado e Indurain negli anni ottanta e novanta fino alla lunga era Valverde e all'attuale Movistar. Nonostante i tanti cambiamenti che hanno rivoluzionato le corse, i materiali e la preparazione, Unzué ha rilevato come il ciclismo sia per certi aspetti ancora troppo ancorato al passato.

Il manager della Movistar ha fatto un riferimento anche alla Superlega, un progetto di cui si parla da tempo, che sarebbe finanziato da un fondo arabo e in cui le squadre avrebbero un ruolo più centrale rispetto ad ora. "Stiamo pensando al futuro dello sport, noi siamo tra quelli che partecipano agli incontri. Il ciclismo è lo sport più immobile in questo momento, facciamo le cose come quarant'anni fa, quando sono arrivato io" ha dichiarato il manager spagnolo.

"Tutte le squadre hanno due o tre corridori che restano a casa"

Unzué è poi entrato più direttamente sul tema della sua innovativa proposta. Nel ciclismo professionistico, le squadre hanno la possibilità di cambiare la formazione fino alla vigilia del via delle corse. Unzuè vorrebbe introdurre la possibilità di effettuare dei cambi nella prima settimana dei grandi giri, il Giro d'Italia, il Tour de France e la Vuelta Espana, almeno in quei casi in cui un corridore è costretto a ritirarsi per cadute e problemi di salute.

"Tutte le squadre si preparano con dieci o undici corridori, ne lasciamo a casa due o tre all'ultimo momento. Se un corridore cade non hai diritto ad alcuna sostituzione" ha spiegato Unzuè.

Secondo il manager della Movistar, il regolamento attuale porta a mettere ancora più in pericolo le condizioni di salute dei corridori che già hanno avuto dei problemi, come una caduta.

"Oggi, un corridore che cade a ottanta chilometri dall'arrivo deve finire la corsa per poter essere visitato e ripartire il giorno dopo. Magari lo fa con un polso rotto, soffrendo come un animale. Perchè non possiamo umanizzare tutto questo? Se un corridore cade non sarebbe meglio permettergli di essere visitato subito, senza finire la tappa, per poi ripartire eventualmente il giorno dopo con il tempo dell'ultimo classificato?" ha proposto Unzué, che poi ha parlato delle sostituzioni.

"Perchè non consentire delle sostituzioni quando un corridore è costretto ad abbandonare un grande giro nella prima settimana? Tutte le squadre si preparano ai grandi giri con dieci o dodici corridori, quindi ne hai due o tre che restano a casa" ha dichiarato Unzué.

Presentata la maglia rosa del Giro d'Italia 2024

Intanto ieri è stata presentata la nuova veste della maglia rosa che sarà protagonista del Giro d'Italia che partirà da Venaria Reale il 4 maggio prossimo. Sponsorizzata da Enel per il nono anno di fila e messa a punto da Castelli, la maglia è stata svelata nella cornice della Pinacoteca di Brera alla presenza, tra gli altri, di Urbano Cairo, Presidente di RCS MediaGroup, Angelo Crespi, Direttore della Pinacoteca di Brera, Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport e Mauro Vegni, Direttore del Giro d'Italia.

La grandee novità di quest'anno sta nel colletto della maglia, laddove su sfondo amaranto è stata inserita una citazione simobolo di un omaggio al Grande Torino: "Grande Torino 1949 - Solo il fato li vinse". Il giro scatterà infatti il 4 maggio prossimo, a 75 anni esatti dalla tragedia di Superga.