L’evolversi dell’inchiesta sull’Operazione Ilex, che indaga su un presunto traffico di prodotti dopanti nel ciclismo che ruota attorno al medico Marcos Maynar, ha portato alla luce molte informazioni sui modi con cui i corridori cercherebbero di aggirare i controlli antidoping. Secondo le testimonianze anonime raccolte dal giornale spagnolo, la possibile scappatoia per aggirare le regole sarebbe agire in quelle ore, nella notte e nei weekend, in cui i controlli sono proibiti.

'Prendi un prodotto alle 23.01 e alla mattina non c'è più niente'

Le regole antidoping impongono ai corridori di essere sempre reperibili e disponibili a sottoporsi ai controlli a sorpresa.

C’è però una finestra notturna - sostiene Marca - dalle 23 di sera alle 6 del mattino successivo, in cui non sono ammessi i controlli per motivi di privacy. Secondo le informazioni di Marca, queste poche ore sarebbero sufficienti ai corridori che vogliono imbrogliare. Le più comuni sostanze dopanti sono rintracciabili al massimo per otto ore dopo l’assunzione.

Marca ha riportato una testimonianza anonima. “Ci sono degli studi che mostrano quanto una sostanza può rimanere nel tuo corpo. Questo significa che, ad esempio, puoi prendere un prodotto alle 23.01 ed essere certo che alle sei del mattino seguente non ci sia più nulla nel tuo corpo” ha riferito questa fonte al quotidiano spagnolo.

Un altro punto debole dell’antidoping, emerso dalle informazioni dell’Operazione Ilex, è la gestione e lo scarso numero dei laboratori.

In tutto il Sud America ci sarebbe un solo laboratorio, situato a Rio de Janeiro. Quando un controllo viene effettuato in altri paesi sudamericani, il campione deve essere portato a Rio per poter essere analizzato. “È impossibile che un'analisi ben fatta arrivi entro il termine di 48 ore se viene inviata da altri paesi come Colombia, Argentina o Ecuador” ha riferito un’altra testimonianza anonima a Marca.

La stessa cosa accade anche in Africa, visto che nel continente esiste un unico laboratorio ubicato in Sudafrica.

Anche in Europa, però, la situazione ha dei punti molto critici. In Spagna, ad esempio, gli addetti ai controlli possono fare gli esami del sangue solo fino a giovedì a mezzogiorno perché altrimenti i risultati arriverebbero solo il martedì.

"Da giovedì sera a domenica possono fare quello che vogliono perché quasi sicuramente nessuno li controllerà" sostiene la voce anonima di Marca.

Il problema delle esenzioni

Un'altra possibile falla del regolamento sono le TUE (esenzioni per scopo terapeutico). I corridori possono richiedere di utilizzare dei prodotti normalmente vietati quando devono curare dei problemi di salute. In alcune situazioni questo può essere fatto anche a posteriori. È possibile avere l’autorizzazione per casi urgenti, facendo una richiesta nel sistema ADAMS (l'app dove devono annotare la loro posizione e tutto quello che fanno), ad esempio quando un corridore ha bisogno di un corticosteroide perché è stato punto da una vespa.

Farlo a posteriori può mascherare un precedente risultato positivo ad un controllo. Marca ammette che questa è una situazione abbastanza rara e che le vere scappatoie sono le finestre senza controlli della notte e dei weekend.